
Soggettiva Gallery presenta, da martedì 5 Settembre 2023 la nuova mostra: STEPHEN KING. THE BEST OF
Una esposizione che, tributando un omaggio all’autore americano, raccoglierà le opere realizzate da artisti internazionali ispirate ai film tratti dai suoi più celebri romanzi.
La pubblicazione a livello internazionale dell’ultimo attesissimo romanzo di Stephen King, “Holly” (Sperling & Kupfer), diventa lo spunto per una nuova mostra dedicata al grande scrittore americano.
Da Martedì 5 SETTEMBRE 2023
“STEPHEN KING. THE BEST OF”
Impossibile citare tutti i film che sono stati tratti dai libri di uno dei più importanti e prolifici autori americani. Abbiamo fatto una selezione…ovviamente non esaustiva.
“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni.” Stand by me di Rob Reiner è un viaggio a ritroso verso quell’età, la memoria di una lunga, avventurosa camminata di 4 dodicenni per due giorni di fine estate del 1959. Da un romanzo del re dell’orrore, Stephen King, un film capace di riportare il difficile addio all’adolescenza. Un miracoloso equilibrio della memoria tra sentimento e avventura. Sarebbe piaciuto a Truffaut.
Una delle scene memorabili è il magico incontro all’alba tra Gordie e il cerbiatto, momento poeticamente incantevole che il ragazzo conserverà segreto nel suo cuore. Non lo racconterà agli amici perché: “Le cose più importanti sono le più difficili da dire“. E questa è l’interpretazione di quell’attimo realizzata da Housebear Design, un piccolo studio nel nord-ovest dell’Arkansas, gestito da Justin Froning che ha fatto della narrazione la sua passione e il raccontare storie attraverso mezzi visivi (qualunque essi siano) il suo lavoro.
“Sono stanco, capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia. Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo?” John Coffey “Il Gigante Buono” ne Il Miglio Verde
Il film è tratto da uno dei più celeberrimi romanzi di Stephen King, The Green Mile. King pubblicò la storia nel 1997 in 6 puntate, ricordando lo stile di Charles Dickens. Il regista Frank Darabont dovette quindi riunire tutto in un singolo copione e questa non fu un’impresa facile. Infatti lo stesso Stephen King sostenne di non invidiare Darabont perchè riunire tutto in un unico solo copione non era alquanto facile.
Il topo soprannominato Mr. Jingles non era un animale qualsiasi. Infatti fu selezionato fra più di 30 topi addestrati! Il piccolo topo è ormai una figura molto famosa nell’immaginario cinematografico, tanto che ha diverse pagine su Facebook a lui dedicate!
Dominique Byron, che ha realizzato quest’opera, è una illustratrice e grafica di Manchester. Esperta e appassionata di Cinema, adora utilizzare colori audaci e forme geometriche con una particolare predilezione nei confronti dell’architettura.
Stephen King aveva annunciato la produzione di quello che sarà il remake di Christine: la macchina infernale, pellicola cult del 1983 adattata dal suo omonimo romanzo dal regista John Carpenter. La vicenda ruota attorno a un timido adolescente che inizia a sistemare una Plymouth Fury del ’58, scoprendo che l’attività lo aiuta a farlo uscire dal suo guscio. Le cose si faranno però molte pericolose quando scoprirà che l’auto ha una propria mente malvagia. Una delle storie più famose e iconiche degli anni ’80 di King, che ha segnato e raccontato un’epoca.
La realizzazione di questo lavoro è di Mike Lucido, artista, fotografo, operatore video, grafico e illustratore del Nevada. Non poteva non divertirsi a reinterpretare questo Stra-Cult.
Pennywise è senza dubbio il pagliaccio horror più POP di sempre! La terribile sequenza in cui il piccolo Georgie, all’inseguimento della sua barchetta di carta, sta per infilare la mano nel tombino in cui si cela vorace il clown danzante è una delle scene più note e rimaste impresse nella memoria di chi ha letto il romanzo, di chi ha visto la miniserie TV del 1990 con Tim Curry e di chi ha gustato l’ultima e più esplicita versione arrivata al cinema.
L’omonimo romanzo di King, fu pubblicato per la prima volta nel 1986, diventando immediatamente un classico della letteratura. A tutt’oggi è considerato uno dei migliori e più autorevoli lavori dell’incontrastato maestro dell’horror. Un romanzo che da decenni terrorizza generazioni di lettori.
Casey Callender è l’illustratore Texano (famoso per le sue collaborazioni per il cinema con Blizzard Entertainment, Marvel Entertainment e Warner Bros) che ha materializzato con la sua opera quella indimenticabile immagine.
Come molti sanno, ci sono molte connessioni che collegano le opere di King andando a formare un vero e proprio Kingverse. Misery è il primo lungometraggio prodotto dalla casa di produzione di Reiner, la Castle Rock. Castle Rock è il paesino in cui è ambientato Stand by me e altri racconti di King. Paul Sheldon era amico di infanzia di Eddie Kaspbrak che si era trasferito a Boston dopo gli eventi di It. Misery è ambientato nella cittadina immaginaria di Sidewinder, vicino all’ Overlook Hotel, l’ambientazione di Shining. Dick Halloran, il cuoco dell’Overlook Hotel, aveva prestato servizio nell’esercito insieme al padre di Mike Hanlon, un altro membro del club dei perdenti di It. In Misery, Annie porta una macchina da scrivere modello Royal 10. Stephen King ne aveva una identica, e proprio come nel film, entrambe avevano il tasto “N” difettoso. Nel romanzo anche le lettere “T” ed “E” erano malfunzionanti. Entrambe sono le due lettere più comuni nella lingua inglese, questo rendeva il lavoro di Paul molto più arduo. In più, il battere compulsivo sulla tastiera, che rimanda un po’ al Jack Torrance di Shining offre allo spettatore un elemento di frustrazione in più e lo aiuta a calare nello stato d’animo del protagonista.
Originariamente, nel romanzo di King, Annie recide uno dei piedi di Paul Sheldon con un’ascia: Goldman ha adorato la scena e ha lottato perché fosse inclusa anche nel film, ma il regista Reiner ha insistito affinché fosse cambiata, utilizzando un martello, in modo che lei gli rompesse solo le caviglie, “per non rendere tutto troppo cruento”. Però Goldman successivamente ha scritto che questa era stata la decisione giusta, poiché la rappresentazione visiva di un’amputazione avrebbe indotto il pubblico a odiare Annie invece che prenderla in simpatia per la sua follia.
Ovviamente Misery non poteva non entrare tra i soggetti immaginati e illustrati dai Van Orton , in quello che è un vero e proprio tributo all’immaginario ludico e cinematografico degli ultimi decenni.
Un’arte influenzata dalla cultura pop statunitense quella dei gemelli Van Orton che hanno esordito reinterpretando le icone dei film cult degli anni ’80.
Anche per Jack Gregory la chiave della sua carriera come grafico, illustratore e fumettista sono i film e la televisione che lo hanno portato a realizzare bellissimi alternative movie poster.
La famosa scena in cui Jack Torrance impazzisce si esplica nel momento durante il quale sfonda la porta del bagno con un’ascia e si affaccia pronunciando la fatidica frase “…sono il lupo cattivo!” – nell’originale “Here’s Johnny!“. Il riferimento è il Tonight Show (uno show televisivo americano che dura fino ad oggi) condotto da Johnny Carson, storico conduttore e showman americano che ha seguito lo show fino al 1992. La frase pronunciata dal protagonista, diventa virale in seguito ed interpretata magistralmente dal buon Jack Nicholson, richiama proprio il tormentone con cui Carson veniva presentato ed introdotto ad ogni puntata. Jack, del resto, è diminutivo di Jonathan, e da qui nasce l’idea e pure l’ironia utilizzata da Max Dalton (illustratore, pittore e musicista e scrittore occasionale) nel immortalare la scena con la sua opera.
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222
Orari di apertura:
Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30












La pubblicazione a livello internazionale dell’ultimo attesissimo romanzo di Stephen King, “Holly” (Sperling & Kupfer), diventa lo spunto per una nuova mostra dedicata al grande scrittore americano.

Da Martedì 5 SETTEMBRE 2023
“STEPHEN KING. THE BEST OF”
Impossibile citare tutti i film che sono stati tratti dai libri di uno dei più importanti e prolifici autori americani. Abbiamo fatto una selezione…ovviamente non esaustiva.

“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni.” Stand by me di Rob Reiner è un viaggio a ritroso verso quell’età, la memoria di una lunga, avventurosa camminata di 4 dodicenni per due giorni di fine estate del 1959. Da un romanzo del re dell’orrore, Stephen King, un film capace di riportare il difficile addio all’adolescenza. Un miracoloso equilibrio della memoria tra sentimento e avventura. Sarebbe piaciuto a Truffaut.
Una delle scene memorabili è il magico incontro all’alba tra Gordie e il cerbiatto, momento poeticamente incantevole che il ragazzo conserverà segreto nel suo cuore. Non lo racconterà agli amici perché: “Le cose più importanti sono le più difficili da dire“. E questa è l’interpretazione di quell’attimo realizzata da Housebear Design, un piccolo studio nel nord-ovest dell’Arkansas, gestito da Justin Froning che ha fatto della narrazione la sua passione e il raccontare storie attraverso mezzi visivi (qualunque essi siano) il suo lavoro.

“Sono stanco, capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia. Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo?” John Coffey “Il Gigante Buono” ne Il Miglio Verde
Il film è tratto da uno dei più celeberrimi romanzi di Stephen King, The Green Mile. King pubblicò la storia nel 1997 in 6 puntate, ricordando lo stile di Charles Dickens. Il regista Frank Darabont dovette quindi riunire tutto in un singolo copione e questa non fu un’impresa facile. Infatti lo stesso Stephen King sostenne di non invidiare Darabont perchè riunire tutto in un unico solo copione non era alquanto facile.
Il topo soprannominato Mr. Jingles non era un animale qualsiasi. Infatti fu selezionato fra più di 30 topi addestrati! Il piccolo topo è ormai una figura molto famosa nell’immaginario cinematografico, tanto che ha diverse pagine su Facebook a lui dedicate!
Dominique Byron, che ha realizzato quest’opera, è una illustratrice e grafica di Manchester. Esperta e appassionata di Cinema, adora utilizzare colori audaci e forme geometriche con una particolare predilezione nei confronti dell’architettura.

Stephen King aveva annunciato la produzione di quello che sarà il remake di Christine: la macchina infernale, pellicola cult del 1983 adattata dal suo omonimo romanzo dal regista John Carpenter. La vicenda ruota attorno a un timido adolescente che inizia a sistemare una Plymouth Fury del ’58, scoprendo che l’attività lo aiuta a farlo uscire dal suo guscio. Le cose si faranno però molte pericolose quando scoprirà che l’auto ha una propria mente malvagia. Una delle storie più famose e iconiche degli anni ’80 di King, che ha segnato e raccontato un’epoca.
La realizzazione di questo lavoro è di Mike Lucido, artista, fotografo, operatore video, grafico e illustratore del Nevada. Non poteva non divertirsi a reinterpretare questo Stra-Cult.

Pennywise è senza dubbio il pagliaccio horror più POP di sempre! La terribile sequenza in cui il piccolo Georgie, all’inseguimento della sua barchetta di carta, sta per infilare la mano nel tombino in cui si cela vorace il clown danzante è una delle scene più note e rimaste impresse nella memoria di chi ha letto il romanzo, di chi ha visto la miniserie TV del 1990 con Tim Curry e di chi ha gustato l’ultima e più esplicita versione arrivata al cinema.
L’omonimo romanzo di King, fu pubblicato per la prima volta nel 1986, diventando immediatamente un classico della letteratura. A tutt’oggi è considerato uno dei migliori e più autorevoli lavori dell’incontrastato maestro dell’horror. Un romanzo che da decenni terrorizza generazioni di lettori.
Casey Callender è l’illustratore Texano (famoso per le sue collaborazioni per il cinema con Blizzard Entertainment, Marvel Entertainment e Warner Bros) che ha materializzato con la sua opera quella indimenticabile immagine.




Originariamente, nel romanzo di King, Annie recide uno dei piedi di Paul Sheldon con un’ascia: Goldman ha adorato la scena e ha lottato perché fosse inclusa anche nel film, ma il regista Reiner ha insistito affinché fosse cambiata, utilizzando un martello, in modo che lei gli rompesse solo le caviglie, “per non rendere tutto troppo cruento”. Però Goldman successivamente ha scritto che questa era stata la decisione giusta, poiché la rappresentazione visiva di un’amputazione avrebbe indotto il pubblico a odiare Annie invece che prenderla in simpatia per la sua follia.
Ovviamente Misery non poteva non entrare tra i soggetti immaginati e illustrati dai Van Orton , in quello che è un vero e proprio tributo all’immaginario ludico e cinematografico degli ultimi decenni.
Un’arte influenzata dalla cultura pop statunitense quella dei gemelli Van Orton che hanno esordito reinterpretando le icone dei film cult degli anni ’80.
Anche per Jack Gregory la chiave della sua carriera come grafico, illustratore e fumettista sono i film e la televisione che lo hanno portato a realizzare bellissimi alternative movie poster.


La famosa scena in cui Jack Torrance impazzisce si esplica nel momento durante il quale sfonda la porta del bagno con un’ascia e si affaccia pronunciando la fatidica frase “…sono il lupo cattivo!” – nell’originale “Here’s Johnny!“. Il riferimento è il Tonight Show (uno show televisivo americano che dura fino ad oggi) condotto da Johnny Carson, storico conduttore e showman americano che ha seguito lo show fino al 1992. La frase pronunciata dal protagonista, diventa virale in seguito ed interpretata magistralmente dal buon Jack Nicholson, richiama proprio il tormentone con cui Carson veniva presentato ed introdotto ad ogni puntata. Jack, del resto, è diminutivo di Jonathan, e da qui nasce l’idea e pure l’ironia utilizzata da Max Dalton (illustratore, pittore e musicista e scrittore occasionale) nel immortalare la scena con la sua opera.
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MANIFESTAZIONI POLACCHE DI CINEMA
- Autore articolo Di infilmica
- Data dell'articolo 26 Luglio 2023


Soggettiva Gallery presenta, da martedì 29 Agosto 2023 la nuova mostra: MANIFESTAZIONI POLACCHE DI CINEMA
dedicata al lavoro della nota Scuola d’illustrazione polacca sul mondo del manifesto cinematografico
Da Martedì 29 AGOSTO 2023 la nuova mostra
“MANIFESTAZIONI POLACCHE DI CINEMA”
La riapertura di Soggettiva Gallery dopo la chiusura estiva, coinciderà con l’inaugurazione della mostra Manifestazioni Polacche di Cinema, ricognizione sullo straordinario sviluppo che l’arte grafica in forma di manifesto subì in Polonia a partire dal secondo dopoguerra, in particolare rivolto alla rivisitazione dell’universo cinematografico in una chiave del tutto nuova e originale rispetto agli standard occidentali.
LA GRANDE SCUOLA POLACCA
Tra le opere che caratterizzeranno Manifestazioni Polacche di Cinema, dal 29 agosto, ci sono due classici del cinema hollywoodiano come Casablanca di Micheal Curtiz, teatro di una delle storie d’amore più famose del cinema, quella tra Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, e Boogie Nights di Paul Thomas Anderson, secondo film del regista californiano che, a 27 anni, lo impose tra gli autori più in vista della cinematografia americana, ruolo che tutt’ora occupa. Entrambi i relativi poster sono a firma di Andrzej Krajewski, tra i maggiori esponenti della Scuola di illustrazione per il cinema che si formò in Polonia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale: il fatto che il regime comunista censurasse molta della produzione culturale occidentale permise ad una generazione di artisti polacchi di sviluppare uno stile del tutto originale e avulso dagli standard comunicativi ormai affermatisi in occidente, concependo il poster cinematografico non come veicolo commerciale del film ma come opera d’arte a sé stante. Un colosso del cinema polacco come Krzysztof Kieślowski sarà invece rappresentato da tre poster ispirati alla Trilogia dei colori, tra cui Film rosso, realizzati dall’artista originario di Hong kong Victo Ngai.
“Stalin e i sovietici non lo sapevano ma, quando dopo la Seconda guerra mondiale si impossessarono della Polonia, contribuirono, loro malgrado, alla nascita della cosiddetta Scuola polacca dei manifesti, che riuscì a trasformare le imposizioni e le gabbie alla libertà di espressione in uno stimolo per straordinarie sperimentazioni nell’ambito dell’illustrazione e della grafica, prendendosi anche la libertà di sbeffeggiare il regime in maniera sottile, attraverso metafore e simboli.
Le artiste e gli artisti di poster ne approfittarono per mandare a briglia sciolta la fantasia e per esplorare nuove strade, tra l’altro senza dover sottostare alle pressioni commerciali.
Da questa situazione fiorì un vero e proprio movimento artistico per il quale venne coniata la fortunata espressione “Scuola polacca dei manifesti”.
In un paese affamato di cultura, si potevano trovare ovunque poster che reclamizzavano spettacoli teatrali o film. Per giunta, non potendo rifarsi alle locandine originali, pittori e illustratori se ne inventavano di completamente nuove, spesso assai più interessanti e affascinanti di quelle presenti sulle nostre strade e davanti ai nostri cinema.” Frizzifrizzi. Simone Sbarbati
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Da Martedì 29 AGOSTO 2023 la nuova mostra
“MANIFESTAZIONI POLACCHE DI CINEMA”
La riapertura di Soggettiva Gallery dopo la chiusura estiva, coinciderà con l’inaugurazione della mostra Manifestazioni Polacche di Cinema, ricognizione sullo straordinario sviluppo che l’arte grafica in forma di manifesto subì in Polonia a partire dal secondo dopoguerra, in particolare rivolto alla rivisitazione dell’universo cinematografico in una chiave del tutto nuova e originale rispetto agli standard occidentali.


LA GRANDE SCUOLA POLACCA
Tra le opere che caratterizzeranno Manifestazioni Polacche di Cinema, dal 29 agosto, ci sono due classici del cinema hollywoodiano come Casablanca di Micheal Curtiz, teatro di una delle storie d’amore più famose del cinema, quella tra Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, e Boogie Nights di Paul Thomas Anderson, secondo film del regista californiano che, a 27 anni, lo impose tra gli autori più in vista della cinematografia americana, ruolo che tutt’ora occupa. Entrambi i relativi poster sono a firma di Andrzej Krajewski, tra i maggiori esponenti della Scuola di illustrazione per il cinema che si formò in Polonia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale: il fatto che il regime comunista censurasse molta della produzione culturale occidentale permise ad una generazione di artisti polacchi di sviluppare uno stile del tutto originale e avulso dagli standard comunicativi ormai affermatisi in occidente, concependo il poster cinematografico non come veicolo commerciale del film ma come opera d’arte a sé stante. Un colosso del cinema polacco come Krzysztof Kieślowski sarà invece rappresentato da tre poster ispirati alla Trilogia dei colori, tra cui Film rosso, realizzati dall’artista originario di Hong kong Victo Ngai.




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Il Sesto Senso di Soggettiva
- Autore articolo Di infilmica
- Data dell'articolo 17 Maggio 2023


SOGGETTIVA GALLERY PRESENTA, DA MARTEDì 23 MAGGIO 2023, LA MOSTRA COLLETTIVA IL SESTO SENSO DI SOGETTIVA, UNA SUMMA DELLE PRIME SEI ESPOSIZIONI TEMATICHE IDEATE A PARTIRE DALL’INAUGURAZIONE DELLA GALLERIA MILANESE AVVENUTA IL 17 NOVEMBRE 2022.


Da Martedì 23 Maggio 2023 la nuova mostra
“IL SESTO SENSO DI SOGGETTIVA”
Le migliori opere che hanno costellato la programmazione di Soggettiva Gallery, dalla sua inaugurazione a oggi, sono ora in mostra per celebrare i primi sei mesi di apertura dell’innovativo spazio dedicato al mondo Alternative Movie Poster.

LA MONTAGNA SACRA
Per l’occasione, Soggettiva Gallery festeggia inoltre i 50 anni dall’uscita del capolavoro di Alejandro Jodorowsky La montagna sacra con una vera e propria opera d’arte realizzata dall’illustratore di fama internazionale di origine indiane MURUGIAH.

SOLTIZIO D’ESTATE A FESTEGGIARE OZU
La programmazione prosegue dal 20 giugno, giorno del solstizio a cavallo tra primavera ed estate, con un affondo sul regista giapponese Yasujirō Ozu, di cui ricorrono contemporaneamente i 120 anni dalla nascita e i 60 dalla scomparsa. La rassegna celebra, in particolare, i film ispirati al susseguirsi delle stagioni, come Il tempo del raccolto del grano e Tarda primavera, a cui l’illustratrice newyorchese Katherine Lam dedica due opere dai toni poetici. Sempre alle stagioni, in questo caso intese come fasi della vita, sono riservati i poster di Tom Hugomat e Joseph Chiang che riprendono Tokyo Story, giunto sugli schermi esattamente 70 anni fa.

ALTERNATIVE MOVIE POSTERS…what else?
Soggettiva Gallery si conferma come punto riferimento in Italia per gli appassionati delle contaminazioni tra il cinema e le altre forme d’arte: dalla grafica all’illustrazione, fino all’incisione. Gli Alternative Movie Poster, raffinata re-interpretazione in chiave del tutto originale delle locandine cinematografiche da parte di artisti internazionali, hanno in breve tempo suscitato l’affetto e l’apprezzamento dei cinefili da un lato e degli amanti del bello dall’altro.


SEI MESI…SEI MOSTRE…SESTI SENSI…
Per celebrare i suoi primi sei mesi di vita, Soggettiva Gallery ripercorre le tappe di questo ricco percorso iniziato con MOSTRI (sacri) vs MOSTRI (e basta) – dialogo inedito tra film di culto e creature mostruose come Godzilla e King Kong – e culminato nel mese di aprile, durante la Milano Design Week, con Prospettive: Artistic Movie Poster, dedicata alle architetture e alle geografie del cinema più visionario degli ultimi decenni.
Nel mezzo, le esposizioni Unconventional Christmas, incentrata su opere che raccontano in modo inedito i film legati alla festività più amata in assoluto, il Natale;
Lynch Highway, in cui il sipario rosso si è aperto su movie poster ispirati ai film del maestro del grottesco americano contemporaneo, David Lynch;
The Mood for Love, contenitore delle più grandi storie d’amore del cinema e riferimento all’iconica pellicola del regista di Hong Kong Wong Kar-wai;
infine, TARANTINO AND FRIENDS – un affondo nei grandi titoli che hanno segnato la carriera del regista statunitense.
IL SESTO SENSO DI SOGGETTIVA prende il via con tre mostri sacri del cinema: l’artista Adam Maida propone una psichedelica rivisitazione di Stalker di Andrej Tarkovskij, mentre di Adam Juresko saranno esposti due omaggi, ricchi di suggestioni, rispettivamente a La Dolce Vita di Federico Fellini e a La Mosca di David Cronenberg.
I mostri di nome e di fatto saranno invece celebrati con la reinterpretazione del terrificante Godzilla da parte di Francesco Casolari.
Non ci potrebbe essere Natale meno convenzionale di quello festeggiato oggi, “fuori stagione” dalle opere uniche di Simone Macciocchi dedicate a Nightmare Before Christmas di Tim Burton.
Dagli intramontabili film di David Lynch traggono spunto da un lato due artisti della scuola polacca, Bartosz Kosowski e Przemek Debowski, che offrono la loro visione originale rispettivamente di Lost Highway e Dune, dall’altro Adam Juresko, che si confronta con la madre di tutte le serie tv, l’iconica Twin Peaks.
Direttamente dalla Scuola del Fumetto di Milano provengono le opere di Silvia Cocomazzi, tutte incentrate sugli straordinari film di Wong Kar-wai, in particolare a In the Mood for Love.
Non mancheranno gli Alternative Movie Poster relativi alle esposizioni più recenti: l’intero universo cinematografico di Quentin Tarantino è riassunto nell’opera che Ape Meets Girl riserva a Pulp Fiction, mentre ad Uma Thurman, nei panni de La Sposa in Kill Bill, è ispirato l’evocativo poster di Mark Reihill.
Infine, in mostra, le più famose architetture apparse al cinema, di cui due di ambientazione newyorchese: la rassicurante casa de I Tenenbaum, realizzata da George Townley, e quella decisamente più inquietante di Rosemary’s Baby, disegnata da Max Dalton.

SOGGETTIVA GALLERY ARRIVA DOVE SEI TU
È attivo anche l’esclusivo e-commerce di Soggettiva Gallery, il canale digitale che riserva una selezione delle opere in mostra presso la galleria all’acquisto online. L’e-commerce, che include lavori appartenenti alle mostre in corso e ai progetti precedenti, è disponibile attraverso il sito https://www.soggettivagallery.com/.

SOGGETTIVA GALLERY
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Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30
Da Martedì 23 Maggio 2023 la nuova mostra
“IL SESTO SENSO DI SOGGETTIVA”
Le migliori opere che hanno costellato la programmazione di Soggettiva Gallery, dalla sua inaugurazione a oggi, sono ora in mostra per celebrare i primi sei mesi di apertura dell’innovativo spazio dedicato al mondo Alternative Movie Poster.
LA MONTAGNA SACRA
Per l’occasione, Soggettiva Gallery festeggia inoltre i 50 anni dall’uscita del capolavoro di Alejandro Jodorowsky La montagna sacra con una vera e propria opera d’arte realizzata dall’illustratore di fama internazionale di origine indiane MURUGIAH.
SOLTIZIO D’ESTATE A FESTEGGIARE OZU
La programmazione prosegue dal 20 giugno, giorno del solstizio a cavallo tra primavera ed estate, con un affondo sul regista giapponese Yasujirō Ozu, di cui ricorrono contemporaneamente i 120 anni dalla nascita e i 60 dalla scomparsa. La rassegna celebra, in particolare, i film ispirati al susseguirsi delle stagioni, come Il tempo del raccolto del grano e Tarda primavera, a cui l’illustratrice newyorchese Katherine Lam dedica due opere dai toni poetici. Sempre alle stagioni, in questo caso intese come fasi della vita, sono riservati i poster di Tom Hugomat e Joseph Chiang che riprendono Tokyo Story, giunto sugli schermi esattamente 70 anni fa.
ALTERNATIVE MOVIE POSTERS…what else?
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SEI MESI…SEI MOSTRE…SESTI SENSI…
Per celebrare i suoi primi sei mesi di vita, Soggettiva Gallery ripercorre le tappe di questo ricco percorso iniziato con MOSTRI (sacri) vs MOSTRI (e basta) – dialogo inedito tra film di culto e creature mostruose come Godzilla e King Kong – e culminato nel mese di aprile, durante la Milano Design Week, con Prospettive: Artistic Movie Poster, dedicata alle architetture e alle geografie del cinema più visionario degli ultimi decenni.
Nel mezzo, le esposizioni Unconventional Christmas, incentrata su opere che raccontano in modo inedito i film legati alla festività più amata in assoluto, il Natale;
Lynch Highway, in cui il sipario rosso si è aperto su movie poster ispirati ai film del maestro del grottesco americano contemporaneo, David Lynch;
The Mood for Love, contenitore delle più grandi storie d’amore del cinema e riferimento all’iconica pellicola del regista di Hong Kong Wong Kar-wai;
infine, TARANTINO AND FRIENDS – un affondo nei grandi titoli che hanno segnato la carriera del regista statunitense.
IL SESTO SENSO DI SOGGETTIVA prende il via con tre mostri sacri del cinema: l’artista Adam Maida propone una psichedelica rivisitazione di Stalker di Andrej Tarkovskij, mentre di Adam Juresko saranno esposti due omaggi, ricchi di suggestioni, rispettivamente a La Dolce Vita di Federico Fellini e a La Mosca di David Cronenberg.
I mostri di nome e di fatto saranno invece celebrati con la reinterpretazione del terrificante Godzilla da parte di Francesco Casolari.
Non ci potrebbe essere Natale meno convenzionale di quello festeggiato oggi, “fuori stagione” dalle opere uniche di Simone Macciocchi dedicate a Nightmare Before Christmas di Tim Burton.
Dagli intramontabili film di David Lynch traggono spunto da un lato due artisti della scuola polacca, Bartosz Kosowski e Przemek Debowski, che offrono la loro visione originale rispettivamente di Lost Highway e Dune, dall’altro Adam Juresko, che si confronta con la madre di tutte le serie tv, l’iconica Twin Peaks.
Direttamente dalla Scuola del Fumetto di Milano provengono le opere di Silvia Cocomazzi, tutte incentrate sugli straordinari film di Wong Kar-wai, in particolare a In the Mood for Love.
Non mancheranno gli Alternative Movie Poster relativi alle esposizioni più recenti: l’intero universo cinematografico di Quentin Tarantino è riassunto nell’opera che Ape Meets Girl riserva a Pulp Fiction, mentre ad Uma Thurman, nei panni de La Sposa in Kill Bill, è ispirato l’evocativo poster di Mark Reihill.
Infine, in mostra, le più famose architetture apparse al cinema, di cui due di ambientazione newyorchese: la rassicurante casa de I Tenenbaum, realizzata da George Townley, e quella decisamente più inquietante di Rosemary’s Baby, disegnata da Max Dalton.
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Orari d’apertura:
Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30









PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER
- Autore articolo Di infilmica
- Data dell'articolo 14 Aprile 2023
- Articolo in evidenza

PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER Fuorisalone 23

soggettiva gallery presenta, da martedì 18 aprile 2023 la nuova mostra prospettive: artistic movie poster
l’affondo nel mondo dell’architettura e del design realizzato in occasione del fuorisalone del salone del mobile 2023.
SPECIALE FUORISALONE 23.
Da Martedì 18 Aprile 2023 la nuova mostra
“PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER”
L’esposizione riunisce oltre quaranta lavori inediti che esplorano le molte suggestioni e ispirazioni che l’architettura e l’interior design hanno tratto dal mondo del cinema, approfondendo i molteplici punti di contatto tra le due forme di creatività.
Una selezione di opere d’arte e Alternative Movie Poster che esplorano le molte suggestioni e ispirazioni che il concetto di “spazio”, con i suoi “interni” e i suoi “esterni”, hanno
prodotto nel mondo del cinema.
Edifici divenuti iconici per aver ospitato set di film famosi sono affiancati da architetture realizzate proprio a partire dall’opera cinematografica, mappe catastali di
città reali si accompagnano a topografie di luoghi immaginari in un percorso espositivo che rivela come il fascino della finzione cinematografica sia in grado di plasmare la realtà e viceversa.
INTERNI DI CINEMA
Pascal Witaszek con la serie Home Sweet Home riproduce le planimetrie, curate nei minimi dettagli, delle più celebri case del cinema horror quali L’esorcista e Psycho.
“IN FRONT OF” NEW YORK
George Townley immortala le reali architetture newyorchesi divenute celebri per aver ospitato le ambientazioni di grandi classici come Ghostbusters e I Tenenbaums.
SEZIONI E FACCIATE
Max Dalton ha “sezionato” alcune case (da “Parasite” a “Se mi lasci ti cancello”) riproponendo al loro interno (passando da una stanza all’altra) i momenti più salienti del film. Così come ha illustrato la prospettiva frontale del fantasmagorico palazzo in stile Neogotico dell’appartamento di “Rosemary’s Baby” oppure le facciate delle abitazioni sulle vie invase dagli animali de “L’esercito delle 12 scimmie”
“PERCORSI” CINEMATOGRAFICI
Andrew Degraff, noto per le sue “Cinemaps” e per il suo lavoro sulle “mappe illustrate”, propone le “traiettorie spaziali” che compiono i protagonisti dei film di Pulp Fiction, King Kong, Il silenzio degli innocenti, Fargo e Mad Max.
ESTERNO CINEMA
Anthony Petrie compie, con l’insieme del suo lavoro, quasi uno “zoom” all’indietro passando dal minuzioso interno del Discovery Uno di “2001 Odissea nello spazio” alla schermata radar del Liberty Island Security Control di “Fuga da New York”, dalla pianta della metropolitana di Tokyo nel cult manga “Akira” al Taxi Service Map di “Taxi Driver”, dalla mappa delle trappole nel tempio di “Indiana Jones!” fino ad allontanarsi sempre di più con una cartina orografica de “Il pianeta delle scimmie”
LO SPAZIO DEL FILM
Dalle piantine e sezioni delle abitazioni che hanno costituito lo scenario di grandi cult del cinema alle mappe urbane che ripercorrono i luoghi-chiave in cui si sviluppano le vicende di Fargo o Pulp Fiction sino ad arrivare all’inconfondibile skyline di King Kong, PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER getta una nuova luce sugli spazi che il grande schermo è in grado di produrre o riprodurre, rivelando come il fascino della finzione cinematografica sia talvolta in grado di plasmare la realtà e viceversa.
ORARI SPECIALI PER IL FUORISALONE
Soggettiva Gallery festeggia il Fuorisalone 2023 con un’estensione degli orari di apertura della galleria, che nella settimana dal 18 al 23 aprile 2023 si prepara ad accogliere i visitatori tutti i giorni anche durante la pausa pranzo e alla sera fino dalle alle ore 22.00.
SOGGETTIVA GALLERY ARRIVA DOVE SEI TU
A partire dal 18 aprile 2023 , apre i battenti anche l’esclusivo e-commerce di Soggettiva Gallery, il canale digitale che riserva una selezione delle opere in mostra presso la galleria all’acquisto online. L’e-commerce, che includerà lavori appartenenti alle mostre in corso e ai progetti precedenti, è disponibile attraverso il sito https://www.soggettivagallery.com/.
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222
Orari di apertura:
Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30











SPECIALE FUORISALONE 23.
Da Mercoledì 18 Marzo 2023 la nuova mostra
“PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER”
L’esposizione riunisce oltre quaranta lavori inediti che esplorano le molte suggestioni e ispirazioni che l’architettura e l’interior design hanno tratto dal mondo del cinema, approfondendo i molteplici punti di contatto tra le due forme di creatività.
Una selezione di opere d’arte e Alternative Movie Poster che esplorano le molte suggestioni e ispirazioni che il concetto di “spazio”, con i suoi “interni” e i suoi “esterni”, hanno
prodotto nel mondo del cinema.
Edifici divenuti iconici per aver ospitato set di film famosi sono affiancati da architetture realizzate proprio a partire dall’opera cinematografica, mappe catastali di
città reali si accompagnano a topografie di luoghi immaginari in un percorso espositivo che rivela come il fascino della finzione cinematografica sia in grado di plasmare la realtà e viceversa.

INTERNI DI CINEMA
Pascal Witaszek con la serie Home Sweet Home riproduce le planimetrie, curate nei minimi dettagli, delle più celebri case del cinema horror quali L’esorcista e Psycho.

“IN FRONT OF” NEW YORK
George Townley immortala le reali architetture newyorchesi divenute celebri per aver ospitato le ambientazioni di grandi classici come Ghostbusters e I Tenenbaums.

SEZIONI E FACCIATE
Max Dalton ha “sezionato” alcune case (da “Parasite” a “Se mi lasci ti cancello”) riproponendo al loro interno (passando da una stanza all’altra) i momenti più salienti del film. Così come ha illustrato la prospettiva frontale del fantasmagorico palazzo in stile Neogotico dell’appartamento di “Rosemary’s Baby” oppure le facciate delle abitazioni sulle vie invase dagli animali de “L’esercito delle 12 scimmie”

“PERCORSI” CINEMATOGRAFICI
Andrew Degraff, noto per le sue “Cinemaps” e per il suo lavoro sulle “mappe illustrate”, propone le “traiettorie spaziali” che compiono i protagonisti dei film di Pulp Fiction, King Kong, Il silenzio degli innocenti, Fargo e Mad Max.

ESTERNO CINEMA
Anthony Petrie compie, con l’insieme del suo lavoro, quasi uno “zoom” all’indietro passando dal minuzioso interno del Discovery Uno di “2001 Odissea nello spazio” alla schermata radar del Liberty Island Security Control di “Fuga da New York”, dalla pianta della metropolitana di Tokyo nel cult manga “Akira” al Taxi Service Map di “Taxi Driver”, dalla mappa delle trappole nel tempio di “Indiana Jones!” fino ad allontanarsi sempre di più con una cartina orografica de “Il pianeta delle scimmie”

LO SPAZIO DEL FILM
Dalle piantine e sezioni delle abitazioni che hanno costituito lo scenario di grandi cult del cinema alle mappe urbane che ripercorrono i luoghi-chiave in cui si sviluppano le vicende di Fargo o Pulp Fiction sino ad arrivare all’inconfondibile skyline di King Kong, PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER getta una nuova luce sugli spazi che il grande schermo è in grado di produrre o riprodurre, rivelando come il fascino della finzione cinematografica sia talvolta in grado di plasmare la realtà e viceversa.

ORARI SPECIALI PER IL FUORISALONE
Soggettiva Gallery festeggia il Fuorisalone 2023 con un’estensione degli orari di apertura della galleria, che nella settimana dal 18 al 23 aprile 2023 si prepara ad accogliere i visitatori tutti i giorni anche durante la pausa pranzo e alla sera fino dalle alle ore 22.00.

SOGGETTIVA GALLERY ARRIVA DOVE SEI TU
A partire dal 18 aprile 2023 , apre i battenti anche l’esclusivo e-commerce di Soggettiva Gallery, il canale digitale che riserva una selezione delle opere in mostra presso la galleria all’acquisto online. L’e-commerce, che includerà lavori appartenenti alle mostre in corso e ai progetti precedenti, è disponibile attraverso il sito https://www.soggettivagallery.com/.

INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222
Orari di apertura:
Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30
QUENTIN TARANTINO. Il regista che ama il Cinema (anche quello degli altri)
Da Mercoledì 29 Marzo 2023 la nuova mostra “TARANTINO & FRIENDS”
Più di quaranta artisti da tutto il mondo riuniti negli spazi milanesi di Soggettiva Gallery per celebrare il cinema di Quentin Tarantino e i grandi classici che lo hanno ispirato.

2023. UN ANNO “IMPORTANTE”
Il 27 marzo 2023 festeggia 60 anni e lo fa nel modo migliore. Regalandosi un “tour” mondiale per accompagnare l’uscita del suo ultimo libro “CINEMA SPECULATION” (edito in Italia da La nave di Teseo)

IN ITALIA IL 6 E IL 7 APRILE
I suoi numerosissimi fans italiani avranno l’occasione non solo di leggerlo ma anche di ascoltarlo e vederlo dal vivo. Sarà infatti al Teatro Grande di Brescia il 6 aprile e alla Mondadori Duomo di Milano il 7 aprile.

…E I “COMPLEANNI” SONO DUE
Come non ricordare infatti che proprio quest’anno Kill Bill, tra i film più iconici del regista, festeggia il suo ventennale.

E “CILIEGINA SULLA TORTA”…
Ha annunciato che quest’anno (in autunno) inizieranno le riprese del suo prossimo film. Il decimo (non contando l’episodio di “Four Rooms” e considerando “Kill Bill Vol.1” e “Vol.2” un unico film). E stando alle sue dichiarazioni (che speriamo vengano smentite) dovrebbe essere il suo ultimo lavoro.

…E IL “BUONGIORNO” SI VEDE DAL MATTINO. LE IENE.
La pellicola venne girata in sole cinque settimane nell’estate del 1991 riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e critica. Nel film sono già presenti diverse peculiarità del cinema di Tarantino: l’ambiguità morale dei personaggi, i dialoghi dalle oscenità elaborate e dallo humour devastante, la violenza come nella sequenza della tortura del poliziotto in ostaggio, che però qui appare non “estetizzata”, bensì realistica.

…PIOVONO PREMI. PULP FICTION.
Il successo di LE IENE portò Tarantino alle attenzioni dei produttori di Hollywood: gli vennero offerti numerosi progetti, tra cui “Speed e Men in Black”. Invece Tarantino preferì ritirarsi ad Amsterdam per lavorare alla sceneggiatura di un nuovo film. Il successo di PULP FICTION, la sua seconda pellicola, fu ancora più eclatante del debutto. Il film si aggiudicò la PALMA D’ORO al FESTIVAL DI CANNES e agli OSCAR 1995 vinse la statuetta per la Miglior Sceneggiatura Originale. (oltre alla Nomination per il miglior film). Fu una vera e propria rivoluzione per il “cinema indipendente”.

…”UN PASSO FALSO”? FORSE NO. JACKIE BROWN.
Fu un film inedito per Tarantino che, non eccedendo in esibizionismi come le pellicole precedenti, spiazzò un po’ tutti alla sua uscita. Si tratta di un omaggio al genere cinematografico della “blaxploitation” con Pam Grier, una delle più famose interpreti del genere, nel ruolo della protagonista. Alla sua uscita fu un insuccesso e fu considerato come un passo falso di Tarantino. In seguito venne rivalutato, prendendo atto che il terzo lungometraggio del regista statunitense, seppur lontano dai suoi canoni estetici tipici, è un film ricco di stile, girato con una regia più classica e ricercata.

BANG BANG (My Baby Shot Me Down). KILL BILL
Dopo Jackie Brown, Tarantino si prese una pausa dalla regia durata sei anni, per potersi dedicare a KILL BILL, un suo altro grande progetto, film la cui sceneggiatura fu il regalo di compleanno che Tarantino fece a UMA THURMAN per i suoi 30 anni. L’opera è stilisticamente abbagliante e derivativa rispetto alle fonti più disparate, dai film di kung fu di Hong Kong alle serie televisive, dai revenge movies agli spaghetti-western. Il film può essere considerato un complesso ed elaborato omaggio a tutti i suoi miti e ispiratori.

FILM DA GRINDHOUSE. A PROVA DI MORTE
Dopo il successo di Kill Bill Tarantino, spronato dall’amico Robert Rodriguez, decise di dare vita a un film horror in due episodi: A PROVA DI MORTE, scritto e diretto da Tarantino, uno “slasher” puro e “Planet terror” diretto da Rodriguez, uno zombie-splatter.
Tarantino presentò A prova di morte al Festival di Cannes, ma nonostante le ottime aspettative per il film la pellicola non ottenne il successo sperato. L’intenzione dei registi fu quella di ricreare l’atmosfera dei grindhouse, i piccoli cinema a basso costo degli degli Stati Uniti negli anni 70.

…GLORIA AI “BASTARDI SENZA GLORIA”
Il film venne presentato al Festival di Cannes 2009 ottenendo un ottimo consenso di critica, sia di quella ufficiale sia di quella del pubblico. Divenne il più grande successo commerciale di Tarantino fino a quel momento, con oltre 313 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. Il film ricevette otto candidature ai premi Oscar 2010.

SECONDO OSCAR PER DUE. DJANGO UNCHAINED
Il progetto seguente di Quentin Tarantino fu DJANGO UNCHAINED uno spaghetti-western ispirato a Django, il famoso film degli anni sessanta con protagonista Franco Nero. Il film ha incassato complessivamente più di 425 milioni di dollari. Candidato a cinque statuette agli Oscar 2013, Django Unchained ne conquistò due: una vinta da Christoph Waltz come miglior attore non protagonista e una assegnata a Tarantino per la miglior sceneggiatura, riconoscimento che il regista aveva già ottenuto ai tempi di Pulp Fiction.

GRANDISSIMO ENNIO. THE HATEFUL EIGHT
Le proiezioni di THE HATEFUL EIGHT nei cinema statunitensi furono prevista in distribuzione limitata ed esclusivamente nel formato 70 millimetri. Nel 2016 il film vinse un Golden Globe e un OSCAR per la miglior colonna sonora, composta dal nostro ENNIO MORRICONE (al suo primo Oscar per una colonna sonora!!!!)

E ARRIVIAMO ALLA FINE…PER UN PROSSIMO INIZIO. C’ERA UNA VOTA A HOLLYWOOD

…e per tornare a “TARANTINO & FRIENDS”
La mostra prende il via con le rivisitazioni di Adam Juresko, realizzate in collaborazione con Milano Print Makers, e con l’opera su tela che Cristina Stifanic dedica a Kill Bill. Profondamente originale l’interpretazione di Aaron Lea e Cranio Dsgn, che si sono focalizzati sulle colonne sonore dei film di Quentin Tarantino
per realizzare opere che rievocano le copertine dei vinili.




...E NON E’ FINITA
I profili dei protagonisti di Pulp Fiction di Dakota Randall accompagnati dai lavori di Rich Davies, che trasforma i film del regista americano in copertine di libri d’appendice consumate dal
tempo si misurano con l’iconografia ispirata alle miniature sacre di Max Dalton e con le celebri “tavole apparecchiate” che Robin Springett realizza rievocando spunti e personaggi
dei film che interpreta.




...FRIENDS AND MASTERS
Non manca poi una selezione di scorci che esplorano i maestri e i titoli che sono stati fonte di ispirazione per lo stesso Quentin Tarantino. Da Rosemary’s Baby di Roman Polanski, il cui richiamo è evidente nelle pieghe della trama di C’era una volta a… Hollywood ai grandi titoli di David Lynch e John Carpenter, passando attraverso alcuni dei film preferiti del regista quali Lo squalo, Non aprite quella porta e Taxi Driver.




Soggettiva Gallery prosegue con PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER,
l’originale affondo nel mondo del design che la galleria presenta in occasione del Salone
Internazionale del Mobile e del Design.
Dal 17 al 23 aprile 2023, Soggettiva Gallery ospita una selezione di opere d’arte e Alternative Movie Poster che esplorano le molte suggestioni e ispirazioni che l’architettura e l’interior design hanno
tratto dal mondo del cinema. Edifici divenuti iconici per aver ospitato set di film famosi sono affiancati da architetture realizzate proprio a partire dall’opera cinematografica, mappe catastali di
città reali si accompagnano a topografie di luoghi immaginari in un percorso espositivo che rivela come il fascino della finzione cinematografica sia in grado di plasmare la realtà e viceversa.
In occasione di Prospettive: Artistic Movie Poster, Soggettiva Gallery estende i propri orari di apertura.
Dal 17 al 23 aprile 2023 gli spazi di Via Sottocorno 5/A saranno aperti al pubblico dalle 14.00 alle 22.00.
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222
Orari di apertura:
Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30
- Tag News

LA NOSTRA RASSEGNA STAMPA

PARLANO DI NOI…
Artribune
‘Stanley Kubrick. Un sogno non è mai solo un sogno” 8.1.25
Sky Arte
‘Le grandi città americane raccontate in una serie di poster d’autore”
Fuorisalone Milano 2024
GQ
I 10 migliori film di Hayao Miyazaki da vedere o rivedere prima (e dopo) il suo nuovo capolavoro, Il ragazzo e l’airone
The art Libido
Hayao Miyazaki la mostra di Milano
Vogue
“Le mostre del 2023 che ti consigliamo di vedere quest’estate”
La Stampa
“Cinema e arte: a Milano in mostra le locandine alternative dei film di culto”
Corriere della Sera
“I galleristi-cinefili cacciatori di rarità”
Style Magazine
‘Il mio vicino Miyazki e l’Oriente: Le opere in mostra alla Soggettiva Gallery di Milano”
GQ
I 10 migliori film di Hayao Miyazaki da vedere o rivedere prima (e dopo) il suo nuovo capolavoro, Il ragazzo e l’airone
The art Libido
Hayao Miyazaki la mostra di Milano
Vogue
“Le mostre del 2023 che ti consigliamo di vedere quest’estate”
La Stampa
“Cinema e arte: a Milano in mostra le locandine alternative dei film di culto”
Corriere della Sera
“I galleristi-cinefili cacciatori di rarità”
Repubblica Tutto Milano
“Che bei film queste cover”
Artribune
“Soggettiva Gallery. A Milano il nuovo spazio che espone locandina cinematografiche “alternative”
Repubblica Milano
“Da Godzilla a Taxi Driver locandine di film cult con tratto di artista”
Rai.Cultura Cinema
“Tarantino & Friends”- una mostra dedicata al regista per i suo 60 anni
Il Fatto Quotidiano
“Raccontare il cinema con locandine dissacranti: nella loro galleria Alberto e Raoul ci sono riusciti” di Nicola Di Monte
Porta Vittoria che storia!
Il grande Cinema visto in Soggettiva di Emiliano Rossi “Pubblicazione del Percorso nello spazio e nel tempo di un quartiere di Milano” Quattro APS
Linkiesta eccetera
“Cinema, Arte e suggestioni | La mostra milanese delle locandine dei film che non stancano mai”
- Tag News


“TARANTINO & FRIENDS” Dal 29 marzo 2023 al 29 aprile 2023
soggettiva gallery presenta la nuova mostra collettiva interamente dedicata al genio del regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico quentin tarantino.
QUENTIN TARANTINO. Il regista che ama il Cinema (anche quello degli altri)
Da Mercoledì 29 Marzo 2023 la nuova mostra “TARANTINO & FRIENDS”
Più di quaranta artisti da tutto il mondo riuniti negli spazi milanesi di Soggettiva Gallery per celebrare il cinema di Quentin Tarantino e i grandi classici che lo hanno ispirato.
2023. UN ANNO “IMPORTANTE”
Il 27 marzo 2023 festeggia 60 anni e lo fa nel modo migliore. Regalandosi un “tour” mondiale per accompagnare l’uscita del suo ultimo libro “CINEMA SPECULATION” (edito in Italia da La nave di Teseo)
IN ITALIA IL 6 E IL 7 APRILE
I suoi numerosissimi fans italiani avranno l’occasione non solo di leggerlo ma anche di ascoltarlo e vederlo dal vivo. Sarà infatti al Teatro Grande di Brescia il 6 aprile e alla Mondadori Duomo di Milano il 7 aprile.
…E I “COMPLEANNI” SONO DUE
Come non ricordare infatti che proprio quest’anno Kill Bill, tra i film più iconici del regista, festeggia il suo ventennale.
E “CILIEGINA SULLA TORTA”…
Ha annunciato che quest’anno (in autunno) inizieranno le riprese del suo prossimo film. Il decimo (non contando l’episodio di “Four Rooms” e considerando “Kill Bill Vol.1” e “Vol.2” un unico film). E stando alle sue dichiarazioni (che speriamo vengano smentite) dovrebbe essere il suo ultimo lavoro.
…E IL “BUONGIORNO” SI VEDE DAL MATTINO. LE IENE.
La pellicola venne girata in sole cinque settimane nell’estate del 1991 riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e critica. Nel film sono già presenti diverse peculiarità del cinema di Tarantino: l’ambiguità morale dei personaggi, i dialoghi dalle oscenità elaborate e dallo humour devastante, la violenza come nella sequenza della tortura del poliziotto in ostaggio, che però qui appare non “estetizzata”, bensì realistica.
…PIOVONO PREMI. PULP FICTION.
Il successo di LE IENE portò Tarantino alle attenzioni dei produttori di Hollywood: gli vennero offerti numerosi progetti, tra cui “Speed e Men in Black”. Invece Tarantino preferì ritirarsi ad Amsterdam per lavorare alla sceneggiatura di un nuovo film. Il successo di PULP FICTION, la sua seconda pellicola, fu ancora più eclatante del debutto. Il film si aggiudicò la PALMA D’ORO al FESTIVAL DI CANNES e agli OSCAR 1995 vinse la statuetta per la Miglior Sceneggiatura Originale. (oltre alla Nomination per il miglior film). Fu una vera e propria rivoluzione per il “cinema indipendente”.
…”UN PASSO FALSO”? FORSE NO. JACKIE BROWN.
Fu un film inedito per Tarantino che, non eccedendo in esibizionismi come le pellicole precedenti, spiazzò un po’ tutti alla sua uscita. Si tratta di un omaggio al genere cinematografico della “blaxploitation” con Pam Grier, una delle più famose interpreti del genere, nel ruolo della protagonista. Alla sua uscita fu un insuccesso e fu considerato come un passo falso di Tarantino. In seguito venne rivalutato, prendendo atto che il terzo lungometraggio del regista statunitense, seppur lontano dai suoi canoni estetici tipici, è un film ricco di stile, girato con una regia più classica e ricercata.
BANG BANG (My Baby Shot Me Down). KILL BILL
Dopo Jackie Brown, Tarantino si prese una pausa dalla regia durata sei anni, per potersi dedicare a KILL BILL, un suo altro grande progetto, film la cui sceneggiatura fu il regalo di compleanno che Tarantino fece a UMA THURMAN per i suoi 30 anni. L’opera è stilisticamente abbagliante e derivativa rispetto alle fonti più disparate, dai film di kung fu di Hong Kong alle serie televisive, dai revenge movies agli spaghetti-western. Il film può essere considerato un complesso ed elaborato omaggio a tutti i suoi miti e ispiratori.
FILM DA GRINDHOUSE. A PROVA DI MORTE
Dopo il successo di Kill Bill Tarantino, spronato dall’amico Robert Rodriguez, decise di dare vita a un film horror in due episodi: A PROVA DI MORTE, scritto e diretto da Tarantino, uno “slasher” puro e “Planet terror” diretto da Rodriguez, uno zombie-splatter.
Tarantino presentò A prova di morte al Festival di Cannes, ma nonostante le ottime aspettative per il film la pellicola non ottenne il successo sperato. L’intenzione dei registi fu quella di ricreare l’atmosfera dei grindhouse, i piccoli cinema a basso costo degli degli Stati Uniti negli anni 70.
…GLORIA AI “BASTARDI SENZA GLORIA”
Il film venne presentato al Festival di Cannes 2009 ottenendo un ottimo consenso di critica, sia di quella ufficiale sia di quella del pubblico. Divenne il più grande successo commerciale di Tarantino fino a quel momento, con oltre 313 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. Il film ricevette otto candidature ai premi Oscar 2010.
SECONDO OSCAR PER DUE. DJANGO UNCHAINED
Il progetto seguente di Quentin Tarantino fu DJANGO UNCHAINED uno spaghetti-western ispirato a Django, il famoso film degli anni sessanta con protagonista Franco Nero. Il film ha incassato complessivamente più di 425 milioni di dollari. Candidato a cinque statuette agli Oscar 2013, Django Unchained ne conquistò due: una vinta da Christoph Waltz come miglior attore non protagonista e una assegnata a Tarantino per la miglior sceneggiatura, riconoscimento che il regista aveva già ottenuto ai tempi di Pulp Fiction.
GRANDISSIMO ENNIO. THE HATEFUL EIGHT
Le proiezioni di THE HATEFUL EIGHT nei cinema statunitensi furono prevista in distribuzione limitata ed esclusivamente nel formato 70 millimetri. Nel 2016 il film vinse un Golden Globe e un OSCAR per la miglior colonna sonora, composta dal nostro ENNIO MORRICONE (al suo primo Oscar per una colonna sonora!!!!)
E ARRIVIAMO ALLA FINE…PER UN PROSSIMO INIZIO. C’ERA UNA VOTA A HOLLYWOOD
…e per tornare a “TARANTINO & FRIENDS”
La mostra prende il via con le rivisitazioni di Adam Juresko, realizzate in collaborazione con Milano Print Makers, e con l’opera su tela che Cristina Stifanic dedica a Kill Bill. Profondamente originale l’interpretazione di Aaron Lea e Cranio Dsgn, che si sono focalizzati sulle colonne sonore dei film di Quentin Tarantino
per realizzare opere che rievocano le copertine dei vinili.
...E NON E’ FINITA
I profili dei protagonisti di Pulp Fiction di Dakota Randall accompagnati dai lavori di Rich Davies, che trasforma i film del regista americano in copertine di libri d’appendice consumate dal
tempo si misurano con l’iconografia ispirata alle miniature sacre di Max Dalton e con le celebri “tavole apparecchiate” che Robin Springett realizza rievocando spunti e personaggi
dei film che interpreta.
...FRIENDS AND MASTERS
Non manca poi una selezione di scorci che esplorano i maestri e i titoli che sono stati fonte di ispirazione per lo stesso Quentin Tarantino. Da Rosemary’s Baby di Roman Polanski, il cui richiamo è evidente nelle pieghe della trama di C’era una volta a… Hollywood ai grandi titoli di David Lynch e John Carpenter, passando attraverso alcuni dei film preferiti del regista quali Lo squalo, Non aprite quella porta e Taxi Driver.
Soggettiva Gallery prosegue con PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER,
l’originale affondo nel mondo del design che la galleria presenta in occasione del Salone
Internazionale del Mobile e del Design.
Dal 17 al 23 aprile 2023, Soggettiva Gallery ospita una selezione di opere d’arte e Alternative Movie Poster che esplorano le molte suggestioni e ispirazioni che l’architettura e l’interior design hanno
tratto dal mondo del cinema. Edifici divenuti iconici per aver ospitato set di film famosi sono affiancati da architetture realizzate proprio a partire dall’opera cinematografica, mappe catastali di
città reali si accompagnano a topografie di luoghi immaginari in un percorso espositivo che rivela come il fascino della finzione cinematografica sia in grado di plasmare la realtà e viceversa.
In occasione di Prospettive: Artistic Movie Poster, Soggettiva Gallery estende i propri orari di apertura.
Dal 17 al 23 aprile 2023 gli spazi di Via Sottocorno 5/A saranno aperti al pubblico dalle 14.00 alle 22.00.
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222
Orari di apertura:
Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30


























QUENTIN TARANTINO. Il regista che ama il Cinema (anche quello degli altri)
Da Mercoledì 29 Marzo 2023 la nuova mostra “TARANTINO & FRIENDS”
Più di quaranta artisti da tutto il mondo riuniti negli spazi milanesi di Soggettiva Gallery per celebrare il cinema di Quentin Tarantino e i grandi classici che lo hanno ispirato.

2023. UN ANNO “IMPORTANTE”
Il 27 marzo 2023 festeggia 60 anni e lo fa nel modo migliore. Regalandosi un “tour” mondiale per accompagnare l’uscita del suo ultimo libro “CINEMA SPECULATION” (edito in Italia da La nave di Teseo)

IN ITALIA IL 6 E IL 7 APRILE
I suoi numerosissimi fans italiani avranno l’occasione non solo di leggerlo ma anche di ascoltarlo e vederlo dal vivo. Sarà infatti al Teatro Grande di Brescia il 6 aprile e alla Mondadori Duomo di Milano il 7 aprile.

…E I “COMPLEANNI” SONO DUE
Come non ricordare infatti che proprio quest’anno Kill Bill, tra i film più iconici del regista, festeggia il suo ventennale.

E “CILIEGINA SULLA TORTA”…
Ha annunciato che quest’anno (in autunno) inizieranno le riprese del suo prossimo film. Il decimo (non contando l’episodio di “Four Rooms” e considerando “Kill Bill Vol.1” e “Vol.2” un unico film). E stando alle sue dichiarazioni (che speriamo vengano smentite) dovrebbe essere il suo ultimo lavoro.

…E IL “BUONGIORNO” SI VEDE DAL MATTINO. LE IENE.
La pellicola venne girata in sole cinque settimane nell’estate del 1991 riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e critica. Nel film sono già presenti diverse peculiarità del cinema di Tarantino: l’ambiguità morale dei personaggi, i dialoghi dalle oscenità elaborate e dallo humour devastante, la violenza come nella sequenza della tortura del poliziotto in ostaggio, che però qui appare non “estetizzata”, bensì realistica.

…PIOVONO PREMI. PULP FICTION.
Il successo di LE IENE portò Tarantino alle attenzioni dei produttori di Hollywood: gli vennero offerti numerosi progetti, tra cui “Speed e Men in Black”. Invece Tarantino preferì ritirarsi ad Amsterdam per lavorare alla sceneggiatura di un nuovo film. Il successo di PULP FICTION, la sua seconda pellicola, fu ancora più eclatante del debutto. Il film si aggiudicò la PALMA D’ORO al FESTIVAL DI CANNES e agli OSCAR 1995 vinse la statuetta per la Miglior Sceneggiatura Originale. (oltre alla Nomination per il miglior film). Fu una vera e propria rivoluzione per il “cinema indipendente”.

…”UN PASSO FALSO”? FORSE NO. JACKIE BROWN.
Fu un film inedito per Tarantino che, non eccedendo in esibizionismi come le pellicole precedenti, spiazzò un po’ tutti alla sua uscita. Si tratta di un omaggio al genere cinematografico della “blaxploitation” con Pam Grier, una delle più famose interpreti del genere, nel ruolo della protagonista. Alla sua uscita fu un insuccesso e fu considerato come un passo falso di Tarantino. In seguito venne rivalutato, prendendo atto che il terzo lungometraggio del regista statunitense, seppur lontano dai suoi canoni estetici tipici, è un film ricco di stile, girato con una regia più classica e ricercata.

BANG BANG (My Baby Shot Me Down). KILL BILL
Dopo Jackie Brown, Tarantino si prese una pausa dalla regia durata sei anni, per potersi dedicare a KILL BILL, un suo altro grande progetto, film la cui sceneggiatura fu il regalo di compleanno che Tarantino fece a UMA THURMAN per i suoi 30 anni. L’opera è stilisticamente abbagliante e derivativa rispetto alle fonti più disparate, dai film di kung fu di Hong Kong alle serie televisive, dai revenge movies agli spaghetti-western. Il film può essere considerato un complesso ed elaborato omaggio a tutti i suoi miti e ispiratori.

FILM DA GRINDHOUSE. A PROVA DI MORTE
Dopo il successo di Kill Bill Tarantino, spronato dall’amico Robert Rodriguez, decise di dare vita a un film horror in due episodi: A PROVA DI MORTE, scritto e diretto da Tarantino, uno “slasher” puro e “Planet terror” diretto da Rodriguez, uno zombie-splatter.
Tarantino presentò A prova di morte al Festival di Cannes, ma nonostante le ottime aspettative per il film la pellicola non ottenne il successo sperato. L’intenzione dei registi fu quella di ricreare l’atmosfera dei grindhouse, i piccoli cinema a basso costo degli degli Stati Uniti negli anni 70.

…GLORIA AI “BASTARDI SENZA GLORIA”
Il film venne presentato al Festival di Cannes 2009 ottenendo un ottimo consenso di critica, sia di quella ufficiale sia di quella del pubblico. Divenne il più grande successo commerciale di Tarantino fino a quel momento, con oltre 313 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. Il film ricevette otto candidature ai premi Oscar 2010.

SECONDO OSCAR PER DUE. DJANGO UNCHAINED
Il progetto seguente di Quentin Tarantino fu DJANGO UNCHAINED uno spaghetti-western ispirato a Django, il famoso film degli anni sessanta con protagonista Franco Nero. Il film ha incassato complessivamente più di 425 milioni di dollari. Candidato a cinque statuette agli Oscar 2013, Django Unchained ne conquistò due: una vinta da Christoph Waltz come miglior attore non protagonista e una assegnata a Tarantino per la miglior sceneggiatura, riconoscimento che il regista aveva già ottenuto ai tempi di Pulp Fiction.

GRANDISSIMO ENNIO. THE HATEFUL EIGHT
Le proiezioni di THE HATEFUL EIGHT nei cinema statunitensi furono prevista in distribuzione limitata ed esclusivamente nel formato 70 millimetri. Nel 2016 il film vinse un Golden Globe e un OSCAR per la miglior colonna sonora, composta dal nostro ENNIO MORRICONE (al suo primo Oscar per una colonna sonora!!!!)

E ARRIVIAMO ALLA FINE…PER UN PROSSIMO INIZIO. C’ERA UNA VOTA A HOLLYWOOD

…e per tornare a “TARANTINO & FRIENDS”
La mostra prende il via con le rivisitazioni di Adam Juresko, realizzate in collaborazione con Milano Print Makers, e con l’opera su tela che Cristina Stifanic dedica a Kill Bill. Profondamente originale l’interpretazione di Aaron Lea e Cranio Dsgn, che si sono focalizzati sulle colonne sonore dei film di Quentin Tarantino
per realizzare opere che rievocano le copertine dei vinili.




...E NON E’ FINITA
I profili dei protagonisti di Pulp Fiction di Dakota Randall accompagnati dai lavori di Rich Davies, che trasforma i film del regista americano in copertine di libri d’appendice consumate dal
tempo si misurano con l’iconografia ispirata alle miniature sacre di Max Dalton e con le celebri “tavole apparecchiate” che Robin Springett realizza rievocando spunti e personaggi
dei film che interpreta.




...FRIENDS AND MASTERS
Non manca poi una selezione di scorci che esplorano i maestri e i titoli che sono stati fonte di ispirazione per lo stesso Quentin Tarantino. Da Rosemary’s Baby di Roman Polanski, il cui richiamo è evidente nelle pieghe della trama di C’era una volta a… Hollywood ai grandi titoli di David Lynch e John Carpenter, passando attraverso alcuni dei film preferiti del regista quali Lo squalo, Non aprite quella porta e Taxi Driver.




Soggettiva Gallery prosegue con PROSPETTIVE: ARTISTIC MOVIE POSTER,
l’originale affondo nel mondo del design che la galleria presenta in occasione del Salone
Internazionale del Mobile e del Design.
Dal 17 al 23 aprile 2023, Soggettiva Gallery ospita una selezione di opere d’arte e Alternative Movie Poster che esplorano le molte suggestioni e ispirazioni che l’architettura e l’interior design hanno
tratto dal mondo del cinema. Edifici divenuti iconici per aver ospitato set di film famosi sono affiancati da architetture realizzate proprio a partire dall’opera cinematografica, mappe catastali di
città reali si accompagnano a topografie di luoghi immaginari in un percorso espositivo che rivela come il fascino della finzione cinematografica sia in grado di plasmare la realtà e viceversa.
In occasione di Prospettive: Artistic Movie Poster, Soggettiva Gallery estende i propri orari di apertura.
Dal 17 al 23 aprile 2023 gli spazi di Via Sottocorno 5/A saranno aperti al pubblico dalle 14.00 alle 22.00.
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Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222
Orari di apertura:
Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30
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Dal 7 marzo 2023 al 25 marzo 2023
“FEM FRAMES”
Soggettiva Gallery presenta la nuova mostra collettiva che ospita il lavoro di grandi fotografi e fotografe internazionali che raccontano il rapporto con il cinema in 22 ritratti di donne, in dialogo con una selezione delle opere e degli Alternative Movie poster dall’archivio della Galleria.
UN OMAGGIO ALLA DONNA ATTRAVERSO GRANDI SCATTI FOTOGRAFICI (e cinematografici)
Da lunedi 7 marzo 2023 la nuova mostra collettiva “FEM FRAMES”
Insieme alle opere d’arte ispirate al cinema e agli Alternative Movie Poster, presentiamo gli iconici ritratti fotografici di grandi artisti e artiste internazionali che raccontano l’universo femminile, in una inedita mostra che lega fotografia, cinema e arte.

LA “forza motrice” DELLE DONNE
Per una coincidenza tra abbreviazioni FEM (dal titolo della mostra) è sia il diminutivo del termine Femminile in varie lingue (FEMale, FEMme, FEMenino) ma anche un termine tecnico che si usa per determinare la Forza Elettrica Motrice (appunto F.E.M.): termine assolutamente opportuno per evidenziare la potenza delle immagine presentate che vogliono il soggetto Donna come la vera forza trainante contemporanea, ma anche un monito perché celebrarla, in una giornata a lei dedicata, significa ricordarsi che è ancora lunga la strada da percorrere per una effettiva e necessaria parità di genere.

INFLUENZE, DERIVAZIONI, ISPIRAZIONI TRA FOTOGRAFIA E CINEMA

La ricerca è concentrata su artisti che hanno collaborato con il mondo del cinema e, tramite il loro sguardo iconico e innovativo, ne hanno ispirato registi o movimenti.
SCATTI E MANIFESTI “al femminile”

Le opere fotografiche si confronteranno a loro volta con una selezione di alternative movie poster, del nostro archivio o commissionate ad artisti internazionali, in cui il tema del femminile nella settima arte è il focus e il propulsore del racconto.
NAN GOLDIN e il Leone d’Oro a Venezia

L’esposizione si apre con due importanti scatti, dall’universo della relazioni della fotografa e regista Nan Goldin, la cui vita straordinaria è raccontata nel film “Tutta la bellezza e il dolore”, Leone d’oro all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
ANDRES SERRANO e HORST P. HORST


Fanno da contrappunto due foto “composte” di nudi di Andres Serrano (tra poco uscirà il suo primo documentario come regista dei fatti di “Capitol Hill”) e un’opera elegantissima tra ombre e luce del 1947 di Horst. P Horst.
LESLIE KRIMS tra “American Psycho” e “Dexter”

Il racconto cinematografico si rivela con forza in numerosi artisti della macchina fotografica: innanzitutto Leslie Krims con una foto dissacrante del 1974, quasi un set all”American Psyco” o precursore delle ambientazioni della serie “Dexter”: il mito e la rappresentazione della borghesia americana riscritte con feroce lucidità.
VANESSA BEECROFT e “Neon demon”; JOEL PETER WITKIN e Cronembreg; MASSIMO GATTI e Margot Robbie





Prosegue con uno scatto di Vanessa Beecroft, il lavoro sembra l’ispirazione di una posa delle modella in “Neon Demon” di Nicolas Winding Ref e David Drebin con “Movie Star 2004″. Joel Peter Witkin è presente con due opere “messe in scena” in lavori spesso in linea con la “poetica” di David Cronenberg, ancora, Massimo Gatti, con “Girl with the Red Lam” quasi una citazione casalinga di Margot Robbie in “C’era una Volta Hollywood” di Tarantino.
BILL BRANDT e la sperimentazione; SAM HASKING e la sua “Cowboy Kate”


Ampi contributi alla fotografia nel cinema dagli autori che anche tecnicamente portato nuovi visioni e nuove tecniche: da Bill Brandt che sperimenta ,con nuovi obiettivi, un angolo di apertura e una profondità di campo enorme, tale da creare affascinanti distorsioni ottiche poi riprese dalla settima arte. Sam Hasking con una foto del 1974, il suo precedente libro”Cowboy Kate” è stato riferimento, per molti anni, del mondo della moda, musica e cinema.
BERN STERN e Kubrick; DERNO RICCI; FEDERICO VENDER; FUJII HIDEKY




Seguono l’opera di Bern Stern, che realizzò documentari (fu vincitore nel 1960 a Venezia con un documentario sul Festival del Jazz di Newport) e collaborò con Stanley Kubrick in un lavoro sulla protagonista del suo “Lolita”. In mostra anche alcuni scatti di Derno Ricci, Federico Vender e Fujii Hideky e del grande maestro della fotografia del 900 André Kertész
…dulcis in fundo…DIANE ARBUS e HELMUT NEWTON


Concludono la sezione fotografica una foto di Diane Arbus e due nudi di Helmut Newton, per uno uno dei quali come non riferirsi ad una famosa scena dal film “Shame” di Steve McQueen?
STRACULT NUMERO UNO: “Faster Pussy Kill!! Kill!!”

Il dialogo con le opere d’arte, prosegue con l’esposizione del lavoro dell’illustratrice Erin Gallagher ispirata al film “Faster Pussy Kill!! Kill! del regista cult Russ Meyer, che ci porta direttamente nelle atmosfere di erotismo e di azione degli anni 60/70, considerato un capolavoro da famosi registi, tra gli altri Quentin Tarantino.
STRACULT NUMERO DUE: “Barbarella”

In mostra anche l’alternative movie poster di Adam Juresko tratto dal film Barbarella, film interpretato da una Jane Fonda modernissima, flop al botteghino ma diventato manifesto di una nuova generazione femminile (e poi icona anche di una nuova moda).
Sempre per celebrare la giornata internazionale della Donna (per tutto quanto il mese!), durante l’intero periodo della mostra, saranno esposti anche alcuni dei più interessanti lavori dalla precedente collettiva di Soggettiva Gallery “The Mood for Love”.


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Dal 17/1/23 all’11/2/23
LYNCH HIGHWAY
Soggettiva Gallery presenta, da martedì 17 gennaio 2023, la nuova mostra dedicata all’universo del celebre regista americano David Lynch.
Il mondo di uno dei registi piu cult del cinema, in scena con i lavori di diciotto artisti, in contemporanea all’uscita in sala del restauro in 4k del film Strade perdute (Lost Highways, 1997)
Da MARTEDI’’ 17 gennaio “LYNCH HYGHWAY”
Soggettiva Gallery presenta la nuova mostra LYNCH HIGHWAY dedicata all’universo del celebre regista americano David Lynch (Missoula, 1946)
Con all’attivo un Leone d’Oro alla Carriera conferito nell’ambito della 63. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (2006) e un Premio Oscar alla Carriera (2019), David Lynch è una delle figure più significative e acclamate del gotha del cinema americano. Film come The Elephant Man (1980), Dune (1984) e Mulholland Drive (2001) hanno segnato le tappe di una felice carriera che, attraversando le ultime decadi, ha saputo raccogliere sia le celebrazioni della critica che gli applausi del grande pubblico.
L’immaginario di David Lynch irrompe negli spazi di Via Sottocorno a Milano, attraverso gli sguardi e le rivisitazioni di diciotto artisti, emergenti e non, di provenienza internazionale. Incontrando appieno lo stile di Soggettiva Gallery, le opere d’arte che compongono l’esposizione LYNCH HIGHWAY restituiscono al visitatore la visione personale di ogni artista, invitato a interpretare una o più pellicole della ricca produzione del regista fornendone la propria inedita rielaborazione espressiva. Dalla malinconica istantanea che George Townley propone di Mulholland Drive all’affilata spirale in bianco e nero con cui Przemek Debowski rievoca Dune; dalle atmosfere pop studiate da Jeffrey Everett per interpretare Blue Velvet e Twin Peaks al paesaggio rurale con cui Eva Planet rende omaggio a Una storia vera: un percorso per diverse declinazioni espressive, dove ogni artista celebra David Lynch attraverso la propria inedita e originale cifra stilistica.
AL VIA IL PROGETTO CORALE “COLLETTIVA”. UNA COLLABORAZIONE TRA SOGGETTIVA GALLERY E MILANO PRINTMAKERS
Nell’occasione, prende il via la nuova collaborazione attivata tra Soggettiva Gallery e Milano PrintMakers, che si realizza nel debutto del progetto COLLETTIVA.
In linea con l’impegno della galleria nella generazione di percorsi sorprendenti e ibridazioni espressive, il progetto coinvolge creativi, illustratori, grafici, stampatori e artigiani nella realizzazione di un’opera concepita in maniera corale in ogni sua fase, dall’origine dell’idea alla produzione concreta dell’oggetto. COLLETTIVA debutta nell’ambito della mostra LYNCH HIGHWAY con un’interpretazione a più voci di The Elephant Man, che restituisce tutta la complessità dell’opera di David Lynch in una delicata reinterpretazione del tema della meraviglia data dallo svelamento di un sipario che si apre.
IL RESTAURO DI “LOST HIGHWAY” (STRADE PERDUTE)
L’omaggio di Soggettiva Gallery prende vita in concomitanza con il debutto nelle sale cinematografiche della riedizione del film Strade perdute (Lost Highways, 1997), restaurato in 4K da The Criterion Collection con la supervisione di David Lynch e distribuito dalla Cineteca di Bologna.
In galleria anche le opere della mostra “The Spielbergs” (fino all’11.2.23) ricordando l’interpretazione cameo di David Lynch (dove interpreta uno straordinario John Ford) nell’ultima premiatissima opera di Spielberg “The Fabelsman”, dopo i Golden Globe, in corsa per gli Oscar.


Dal 11/2/23 al 4/3/23
THE MOOD FOR LOVE
Soggettiva Gallery presenta, da sabato 11 febbraio a sabato 4 marzo 2023, la nuova mostra collettiva The Mood for Love. La galleria milanese dedicata al mondo degli Alternative Movie Poster celebra San Valentino con un affondo dedicato alle più significative storie d’amore che hanno preso vita sul grande schermo, entrando a pieno titolo nei ricordi e nelle case di ognuno di noi.
A SAN VALENTINO LE PIÙ GRANDI STORIE D’AMORE DEL CINEMA INTERNAZIONALE APPRODANO A MILANO
Da Sabato 11 Febbraio “THE MOOD FOR LOVE”
Il titolo della mostra è tratto dal film In The Mood for Love (2000) del regista e produttore Wong Kar-wai, la cui splendida trama è il punto di partenza per una riflessione incentrata sul tema dell’amore in tutte le sue molteplici sfumature. In mostra a Soggettiva Gallery gli amori assoluti che hanno segnato la storia del cinema attraversando epoche, pellicole e generi cinematografici, per l’occasione reinterpretati dalle variazione di undici artisti internazionali.
OMAGGIO A WONG KAR-WAI
L’esposizione si apre con il tributo di Silvia Cocomazzi al cinema di Wong Kar-wai, declinato nelle quattro opere commissionate da Soggettiva Gallery e dedicate ai film In The Mood for Love (2000), Fallen Angels (1995), Happy Together (1997) e Hong Kong Express (1994).
UN “AMORE” D’ARTE
Il giovane artista Adam Juresko realizza un triplo affondo con le sue interpretazioni di Drive (2011) di Nicolas Winding Refn, Il laureato (1967) di Mike Nichols e Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry.
Il grafico e illustratore Raphael Kelly si dedica al sentimento sbocciato tra l’umano Theodore e l’intelligenza artificiale Samantha in Lei (2013) di Spike Jonze.
L’inconfondibile stile di Colin Verdi regala una struggente interpretazione del celebre Moulin Rouge (2001) di Baz Luhrman, mentre il lavoro di Olivier Courbet si ispira a I giorni del cielo (1978) di Terrence Malick.
La trama di Harold e Maude (1971) di Hal Ashby è affidata allo studio creativo Cheeky Design, mentre il design nitido e retrò di Concepción Studios approfondisce un’inedita visione del grande classico di Ridley Scott Blade Runner (1982).
A Max Dalton si deve infine, oltre alla realizzazione della locandina della mostra che riunisce le coppie più iconiche della storia del cinema, la reinterpretazione di alcune delle storie d’amore più straordinarie di sempre: tra queste Titanic (1997) di James Cameron e Colazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards.
CRISTINA STIFANIC
La cifra stilistica di Soggettiva Gallery, che trova nella sperimentazione e dialogo con nuove realtà uno stimolo costante, emerge in The Mood for Love con la collaborazione tra l’artista milanese di origini croate Cristina Stifanic e la stamperia d’arte Milano PrintMakers. Dal confronto si realizza la produzione di due opere inedite, ispirate rispettivamente a Gli spostati (1961) di John Houston e Mogambo (1953) di John Ford.
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Da GIOVEDI’ 15 DICEMBRE “THE SPIELBERGERS”. In occasione dell’uscita del nuovo attesissimo film di Natale, , “The Fabelmans”, diretto da Steven Spielberg, l’attuale Mostra si arricchirà di una nuova “parete” a lui dedicata.
“THE SPIELBERGS” presenterà oltre a lavori su ET, LO SQUALO e INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO, DUEL, le 3 opere (INDIANA JONES, PROVA A PRENDERMI E SCHINDLER’S LIST) commissionate da Soggettiva Gallery, in collaborazione con la Stamperia d’Arte Milano PrintMakers, all’artista Tiziano Pantano.
SPIELBERG E IL CINEMA
Da GIOVEDI’ 15 DICEMBRE “THE SPIELBERGS”
In occasione dell’uscita del nuovo attesissimo film di Natale, , “The Fabelmans”, già in odore di Oscar, diretto da Steven Spielberg, che qui firma un’intima lettera d’amore indirizzata al cinema, l’attuale Mostra si arricchirà di una nuova “parete” dedicata ad uno dei più grandi registi americani. Un vero Mostro Sacro del Cinema, che con i suoi film è stato capace di popolare di veri “mostri” i nostri sogni e i nostri incubi.
“THE SPIELBERGS” presenterà oltre a lavori su “E.T.”, che quest’anno compie 40 anni, (disegnato da Barry Blankenship), LO SQUALO e INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO (realizzati dall’artista americano Adam Juresko), DUEL (del francese Olivier Courbet ) le 3 opere commissionate da Soggettiva Gallery, in collaborazione con la Stamperia d’Arte Milano PrintMakers, all’artista Tiziano Pantano (Tizio 0.32), presente alla serata di inaugurazione.
L’ultimo film di Spielberg contiene un cameo prezioso. il leggendario John Ford, dispensatore di consigli e passione, in The Fablemans ha il volto del grande David Lynch. Un filrouge per Soggettiva Gallery che aprirà il 2023 con la nuova mostra “LYNCH HIGHWAY”, dedicata agli artisti che hanno interpretato il mondo del regista più cult del Cinema americano. In concomitanza con l’uscita nelle sale della riedizione del film LOST HIGHWAY – STRADE PERDUTE, restaurato in 4K da The Criterion Collection con la supervisione di David Lynch(distribuito dalla Cineteca di Bologna)
NON IL SOLITO SPIELBERG
Tiziano Pantano (in arte Tizio 0.32) ha studiato fumetto alla Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco a Milano e oltre a essere un fumettista è anche un musicista di basso e controbasso. Ha collaborato con molti writer della scena milanese e partecipato a numerose mostre collettive e in questo ambito.
A causa della retinite pigmentosa ha perso progressivamente la vista: per questo motivo nel 2018, per continuare a disegnare da non vedente, ha iniziato a realizzare “i disegni incollati”. Utilizzando moltissimi cartoncini di forme e colori differenti crea delle immagini, scegliendo i componenti con il tatto e intravedendone l’aspetto, senza conoscere il risultato finale ma solamente immaginandolo.
Queste le sue parole sulle opere realizzate per SOGGETTIVA GALLERY
SCHINDELR’S LIST
“…ho deciso di ritrarre gli anni di persecuzione e di soprusi subiti in quegli anni da parte del regime nazista sulla popolazione ebrea sintetizzando in una unica immagine la caduta irrefrenabile della società di quegli anni.
Una donna nuda privata di ogni suo bene è rinchiusa all’interno di una cassa che precipita nel vuoto di un cielo nebuloso. All’interno della cassa vediamo piccoli pezzi di puzzle di color rosso a simboleggiare le tante persone che unite formano la società…altre casse cadono dal cielo, assieme a esse altre persone”
INDIANA JONES E I PREDATORI DELL’ARCA PERDUTA
“…nell’opera la sintesi e la semplicità fanno da padrona e avvolgono il protagonista del nostro quadro: il cappello, un pavimento in pietra, un antico tempio abbandonato oramai da secoli, un deserto illuminato dalla luna…e Jones è lì”
PROVA A PRENDERMI
“In primo piano vediamo un bambino che pare danzare, le braccia protese al cielo inquadrano un aquilone volare nel blu.
Il bambino vorrebbe prendere quell’aquilone, ma un aquilone che vola libero nel cielo non si può prendere, lo si può semplicemente osservare danzare tra le nuvole alte”
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Prima di passare al cinema, Chris ha lavorato come illustratore, esponendo spesso nelle rinomate gallerie d’arte della cultura pop di Los Angeles “Hero Complex Gallery” e “Gallery 1988”, producendo opere d’arte ufficiali per 20th Century Fox, Joss Whedon, Joe Dante e Roger Corman. Successivamente ha lavorato come assistente del dipartimento artistico per clienti come Virgin Media, Now TV, Little Mix e Jamie T. Il suo primo cortometraggio “Nest” è stato semifinalista al “Berlin Student Film Festival”, dove è stato nominato per il Premio della Giuria.
Before moving on to film, Chris worked as an illustrator, often exhibiting in the renowned Los Angeles pop culture art galleries “Hero Complex Gallery” and “Gallery 1988”, producing official artwork for 20th Century Fox, Joss Whedon, Joe Dante and Roger Corman. He later worked as an assistant in the art department for clients such as Virgin Media, Now TV, Little Mix and Jamie T. His first short film “Nest” was a semifinalist at the “Berlin Student Film Festival”, where he was nominated for the Jury Prize.
Da ragazzo Steven era un fan dei fumetti. Ha iniziato prendendo lezioni di illustrazione del fumetto presso la Heron Art School di Indianapolis. Fu solo al college presso la School Of The Art Institute di Chicago che scoprì il suo amore per la serigrafia. Ha disegnato di tutto, dalla fan art, alle stampe dei film con licenza ufficiale, ai poster per i concerti. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre collettive dedicate a vari temi cinematografici.
As a boy Steven was a fan of comics. He started by taking comic illustration classes at the Heron Art School in Indianapolis. It was only in college at the School Of The Art Institute in Chicago that he discovered his love for screen printing. He’s drawn everything from fan art, to prints of officially licensed films, to concert posters. His work has been exhibited in several collective exhibitions dedicated to various film topics.
Max Dalton, illustratore, pittore e musicista e scrittore occasionale. Crea spesso illustrazioni per poster, libri, riviste, giornali, pubblicità e prodotti.Ha partecipato a molte mostre collettive e personali a New York, San Francisco, Los Angeles, Arizona, Parigi, Seoul e altro ancora. Il suo lavoro è apparso in molte riviste come The New Yorker, Monocle e O, The Oprah Magazine.
Max Dalton is an illustrator, painter, musician and writer. He often designs for posters, books, magazines, newspapers, advertisements and products. He has participated in many group and solo shows in New York, San Francisco, Los Angeles, Paris, Seoul and elsewhere. His work has appeared in magazines such as The New Yorker, Monocle and O, The Oprah Magazine.
Olivier Courbet è un creativo multidisciplinare francese con sede a Los Angeles, California. Lavora con marchi, agenzie, studi cinematografici e startup di tutto il mondo tra cui Dreamworks, Paramount, Disney, Mattel, Will.I.AM e NBA. Ha vinto numerosi premi e il suo lavoro è stato descritto in vari libri e pubblicazioni di design tra cui Computer Arts, Logology, SXSW.
Olivier Courbet is a multidisciplinary French creative artist based in Los Angeles, California. He works with brands, agencies, film studios and start-ups around the world including Dreamworks, Paramount, Disney, Mattel, Will.I.AM and NBA. He has won numerous awards and his work has been featured in various books and design publications including Computer Arts, Logology, SXSW.
Nan Lawson è un’artista e illustratrice con sede a Los Angeles. Si è laureata in regia cinematografica alla Syracuse University, ma dopo la laurea ha perseguito la sua passione per l’illustrazione. Ora ha unito il suo amore per il cinema e l’arte per dedicarsi alla cultura pop e alla locandina. Lavora nell’editoria e nell’industria dell’intrattenimento; crea libri illustrati e copertine di libri, oltre a opere d’arte e manifesti per film e televisione.
Ha lavorato con clienti tra cui Harper Collins, Audible, Random House, Hachette, Amblin Entertainment e Warner Bros.