Per celebrare una delle uscite cinematografiche più importanti dell’autunno, ASTEROID CITY di WES ANDERSON, affollato di star hollywoodiane e atteso spasmodicamente dai fan, inaugura la nuova mostra.
Da Mercoledì 20 SETTEMBRE 2023
“ANDERSON CITY PALETTE”
Una collezione imperdibile, incentrata sugli studiati accostamenti cromatici che insieme alla simmetria visiva e a uno stile di narrazione unico nel suo genere hanno reso immortali film come I Tenenbaum o Grand Budapest Hotel.
LA MOSTRA
I poster in mostra – con uno speciale allestimento che omaggia le celebri scelte cromatiche del regista texano, in grado di amplificare in modo esponenziale le emozioni veicolate dai personaggi dei suoi film – si ispirano a film che hanno contribuito a definire lo stile inconfondibile che ancora oggi contraddistingue il cinema di Wes Anderson.
LE OPERE
Tra gli altri, Le avventure acquatiche di Steve Zissou e I Tenenbaum, i cui poster sono stati realizzati rispettivamente da Matthew Rabalais e Max Dalton. Non potevano mancare i suoi film di animazione, come L’isola dei cani, a cui Raphael Kelly si è ispirato componendo un poster che richiama le forme e i colori della bandiera del Giappone, paese in cui è ambientata la narrazione.
Per l’occasione Soggettiva Gallery ha infine commissionato 4 opere: due rielaborazioni di Grand Budapest Hotel da parte di Adam Juresko e di Veronica Chessa (in forma di boul de neige) che firma anche una versione alternativa di The French Dispatch assieme a quella dell’illustratore veneto Giacomo Bettiol.
ANDERSON CITY
Gli infiniti dettagli e le mille attenzioni presenti nelle pellicole di Wes Anderson formano unitamente alla brillantezza dei colori e alla loro calibrazione un sistema unitario e coerente che denota il suo senso estetico ed artistico non comune. Le tre chiavi per comprendere Wes Anderson nelle sue lezioni di decorazione sono: una gestione impeccabile della palette di colori un dono innato per le proporzioni e le simmetrie e un’estetica dal tono nostalgico.
LA PALETTE DI COLORI
I colori quindi per Wes Anderson non rappresentano una componente aggiuntiva e quasi scontata del film, ma un elemento che ne determina l’ossatura e il risultato finale che altrimenti non sarebbe così convincente e coinvolgente.
Se c’è qualcosa che identifica questo regista, è l’uso dei colori e la capacità di abbinarli. Chi vede i suoi film sa che predilige i toni pastello. Ciò che provoca attraverso l’uso dei colori è pura sinestesia, quella reazione dei nostri sensi attraverso la quale evochiamo emozioni senza aver bisogno delle parole.
L’EMOZIONE CROMATICA
I colori e le loro combinazioni svolgono, a livello inconscio, un ruolo fondamentale nella visione di un film e quindi sul coinvolgimento del pubblico.
Il regista Wes Anderson utilizza la sua tecnica estetica dell’uso del colore, le inquadrature e le simmetrie non al solo fine estetico, ma cercando nella forma la vera sostanza, con lo scopo di sottolineare gli aspetti interiori dei personaggi, in funzione della psicologia facendo in modo che le caratteristiche dei protagonisti si riflettano nell’estetica che li rappresenta.
LA COMPOSIZIONE
Le tonalità di colori presenti in ogni scena si armonizzano come in un dipinto e a ogni momento ripreso viene abbinata una palette cromatica. Ciò che colpisce del regista è proprio la volontà di trasformare il cinema in una composizione. Un dipinto di un pittore con colori complementari e allo stesso tempo sfumati. Il lavoro sui colori, sulla simmetria e sulle inquadrature risultano protagonisti quanto la storia del film. Le scelte cromatiche diventano un modo per far relazionare i personaggi allo spazio che li circonda e un modo per enfatizzare le sensazioni e le emozioni degli stessi. (Giulia Notari)
QUESTIONE DI DETTAGLI
Un’altra caratteristica che rappresenta il regista è la geometria. Riesce a creare delle ambientazioni ordinate e perfette che hanno un senso all’interno della storia. I suoi set sono come delle piccole cartoline piene di dettagli. Ogni tavolo, ogni libreria, ogni parete è un mondo a sé.
NOSTALGIA RETRO’
La nostalgia per il passato è il terzo elemento presente nell’estetica di Wes Anderson. Tutto ha un’atmosfera retrò, anche se, qua e là, sono presenti degli elementi moderni. Cerca dei pezzi classici, oggetti d’antiquariato che evocano i viaggi, ognuno con un preciso significato. Non importa quanto carica possa sembrare la decorazione, non ci sarà mai un oggetto che non abbia un significato.
LE INQUADRATURE DI WES
Alla base di ogni suo film vi è un elenco rigido di regole: le inquadrature sono sempre frontali, fisse da far notare una forte maniacalità della composizione dello scenario filmico. Si trova inoltre la simmetria bilaterale, presente in ogni scena, nulla di fronte alla telecamera è fuori posto, il punto di fuga è sempre al centro per creare una prospettiva centrale, utilizza inoltre lo scorrimento laterale e la panoramica dall’alto. Queste tecniche e soprattutto l’uso del colore creano una narrazione artefatta e una sensazione di surreale. Anderson ci fa vedere il mondo reale ma soprattutto quello interiore dei personaggi, enfatizzando gli umori e emozioni degli stessi.
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222
Orari di apertura:
Da martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30/20.00