STEPHEN KING. THE BEST OF
30 Agosto 2023
Foto alternative movie poster del film Shining regia di Stanley Kubrick | Adam Juresko Soggettiva Gallery Milano

Soggettiva Gallery presenta, da martedì 5 Settembre 2023 la nuova mostra: STEPHEN KING. THE BEST OF

Una esposizione che, tributando un omaggio all’autore americano, raccoglierà le opere realizzate da artisti internazionali ispirate ai film tratti dai suoi più celebri romanzi.

 

La pubblicazione a livello internazionale dell’ultimo attesissimo romanzo di Stephen King, “Holly” (Sperling & Kupfer), diventa lo spunto per una nuova mostra dedicata al grande scrittore americano.

Da Martedì 5 SETTEMBRE 2023 

“STEPHEN KING. THE BEST OF”

Impossibile citare tutti i film che sono stati tratti dai libri di uno dei più importanti e prolifici autori americani. Abbiamo fatto una selezione…ovviamente non esaustiva.

STAND BY ME – RICORDO DI UNA ESTATE

“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni.” Stand by me di Rob Reiner è un viaggio a ritroso verso quell’età, la memoria di una lunga, avventurosa camminata di 4 dodicenni per due giorni di fine estate del 1959. Da un romanzo del re dell’orrore, Stephen King, un film capace di riportare il difficile addio all’adolescenza. Un miracoloso equilibrio della memoria tra sentimento e avventura. Sarebbe piaciuto a Truffaut.

Una delle scene memorabili è il magico incontro all’alba tra Gordie e il cerbiatto, momento poeticamente incantevole che il ragazzo conserverà segreto nel suo cuore. Non lo racconterà agli amici perché: “Le cose più importanti sono le più difficili da dire“. E questa è l’interpretazione di quell’attimo realizzata da Housebear Design, un piccolo studio nel nord-ovest dell’Arkansas, gestito da Justin Froning che ha fatto della narrazione la sua passione e il raccontare storie attraverso mezzi visivi (qualunque essi siano) il suo lavoro.

IL MIGLIO VERDE

“Sono stanco, capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia. Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo?”  John Coffey “Il Gigante Buono” ne Il Miglio Verde

Il film è tratto da uno dei più celeberrimi romanzi di Stephen King, The Green Mile. King pubblicò la storia nel 1997 in 6 puntate, ricordando lo stile di Charles Dickens. Il regista Frank Darabont dovette quindi riunire tutto in un singolo copione e questa non fu un’impresa facile. Infatti lo stesso Stephen King sostenne di non invidiare Darabont perchè riunire tutto in un unico solo copione non era alquanto facile.

Il topo soprannominato Mr. Jingles non era un animale qualsiasi. Infatti fu selezionato fra più di 30 topi addestrati! Il piccolo topo è ormai una figura molto famosa nell’immaginario cinematografico, tanto che ha diverse pagine su Facebook a lui dedicate!

Dominique Byron, che ha realizzato quest’opera, è una illustratrice e grafica di Manchester. Esperta e appassionata di Cinema, adora utilizzare colori audaci e forme geometriche con una particolare predilezione nei confronti dell’architettura.

CHRISTINE – LA MACCHINA INFERNALE

Stephen King aveva annunciato la produzione di quello che sarà il remake di Christine: la macchina infernale, pellicola cult del 1983 adattata dal suo omonimo romanzo dal regista John Carpenter. La vicenda ruota attorno a un timido adolescente che inizia a sistemare una Plymouth Fury del ’58, scoprendo che l’attività lo aiuta a farlo uscire dal suo guscio. Le cose si faranno però molte pericolose quando scoprirà che l’auto ha una propria mente malvagia. Una delle storie più famose e iconiche degli anni ’80 di King, che ha segnato e raccontato un’epoca. 

La realizzazione di questo lavoro è di Mike Lucido, artista, fotografo, operatore video, grafico e illustratore del Nevada. Non poteva non divertirsi a reinterpretare questo Stra-Cult.

IT

Pennywise è senza dubbio il pagliaccio horror più POP di sempre! La terribile sequenza in cui il piccolo Georgie, all’inseguimento della sua barchetta di carta, sta per infilare la mano nel tombino in cui si cela vorace il clown danzante è una delle scene più note e rimaste impresse nella memoria di chi ha letto il romanzo, di chi ha visto la miniserie TV del 1990 con Tim Curry e di chi ha gustato l’ultima e più esplicita versione arrivata al cinema. 

L’omonimo romanzo di King, fu pubblicato per la prima volta nel 1986, diventando immediatamente un classico della letteratura. A tutt’oggi è considerato uno dei migliori e più autorevoli lavori dell’incontrastato maestro dell’horror. Un romanzo che da decenni terrorizza generazioni di lettori. 

Casey Callender è l’illustratore Texano (famoso per le sue collaborazioni per il cinema con Blizzard Entertainment, Marvel Entertainment e Warner Bros) che ha materializzato con la sua opera quella indimenticabile immagine.

KINGVERSE

Come molti sanno, ci sono molte connessioni che collegano le opere di King andando a formare un vero e proprio Kingverse. Misery è il primo lungometraggio prodotto dalla casa di produzione di Reiner, la Castle Rock. Castle Rock è il paesino in cui è ambientato Stand by me e altri racconti di King. Paul Sheldon era amico di infanzia di Eddie Kaspbrak che si era trasferito a Boston dopo gli eventi di It. Misery è ambientato nella cittadina immaginaria di Sidewinder, vicino all’ Overlook Hotel, l’ambientazione di Shining. Dick Halloran, il cuoco dell’Overlook Hotel, aveva prestato servizio nell’esercito insieme al padre di Mike Hanlon, un altro membro del club dei perdenti di It. In Misery, Annie porta una macchina da scrivere modello Royal 10. Stephen King ne aveva una identica, e proprio come nel film, entrambe avevano il tasto “N” difettoso. Nel romanzo anche le lettere “T” ed “E” erano malfunzionanti. Entrambe sono le due lettere più comuni nella lingua inglese, questo rendeva il lavoro di Paul molto più arduo. In più, il battere compulsivo sulla tastiera, che rimanda un po’ al Jack Torrance di Shining offre allo spettatore un elemento di frustrazione in più e lo aiuta a calare nello stato d’animo del protagonista.

MISERY NON DEVE MORIRE

Originariamente, nel romanzo di King, Annie recide uno dei piedi di Paul Sheldon con un’ascia: Goldman ha adorato la scena e ha lottato perché fosse inclusa anche nel film, ma il regista Reiner ha insistito affinché fosse cambiata, utilizzando un martello, in modo che lei gli rompesse solo le caviglie, “per non rendere tutto troppo cruento”. Però Goldman successivamente ha scritto che questa era stata la decisione giusta, poiché la rappresentazione visiva di un’amputazione avrebbe indotto il pubblico a odiare Annie invece che prenderla in simpatia per la sua follia.

Ovviamente Misery non poteva non entrare tra i soggetti immaginati e illustrati dai Van Orton , in quello che è un vero e proprio tributo all’immaginario ludico e cinematografico degli ultimi decenni.
Un’arte influenzata dalla cultura pop statunitense quella dei gemelli  Van Orton che hanno esordito reinterpretando le icone dei film cult degli anni ’80.

Anche per Jack Gregory la chiave della sua carriera come grafico, illustratore e fumettista sono i film e la televisione che lo hanno portato a realizzare bellissimi alternative movie poster. 

SHINING

La famosa scena in cui Jack Torrance impazzisce si esplica nel momento durante il quale sfonda la porta del bagno con un’ascia e si affaccia pronunciando la fatidica frase “…sono il lupo cattivo!” – nell’originale “Here’s Johnny!“. Il riferimento è il Tonight Show (uno show televisivo americano che dura fino ad oggi) condotto da Johnny Carson, storico conduttore e showman americano che ha seguito lo show fino al 1992. La frase pronunciata dal protagonista, diventa virale in seguito ed interpretata magistralmente dal buon Jack Nicholson, richiama proprio il tormentone con cui Carson veniva presentato ed introdotto ad ogni puntata. Jack, del resto, è diminutivo di  Jonathan, e da qui nasce l’idea e pure l’ironia utilizzata da Max Dalton (illustratore, pittore e musicista e scrittore occasionale) nel immortalare la scena con la sua opera.

INFORMAZIONI AL PUBBLICO

SOGGETTIVA GALLERY

Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano

3357722437 – 3458463222

info@soggettivagallery.com 

www.soggettivagallery.com 

Orari di apertura:

Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30

Foto alternative movie poster Stand by me (Train) | Housebear| Stephen King | Rob Reiner | Soggettiva Gallery Milano
Alternative movie poster Shining (Door) | Max Dalton | Stanley Kubrick | Soggettiva Gallery Milano
Foto alternative movie poster IT (boat) Casey Callender | Stephen King | Soggettiva Gallery Milano
Foto alternative movie poster Christine (red) | Mike Lucido | John Carpenter |b Soggettiva Gallery Milano
Foto alternative movie poster Misery non deve morire (Hammer) | Jack Gregory | Stephen King | Soggettiva Gallery Milano
Foto di "Shining Christmas", alternative movie poster di Shining regia di Stanley Kubrick | Veronica Chessa | Soggettiva Gallery
Foto alternative movie poster Misery non deve morire (Portrait) | Barred Chapman | Stephen King | Soggettiva Gallery Milano
Foto alternative movie poster de Il miglio verde (The green mile) | Stephen King
Foto alternative movie poster Stand by me (Profile) | Derek Eads | Stephen King | Rob Reiner | Soggettiva Gallery Milano
Foto alternative movie poster del film Shining (Blood Variant) regia di Stanley Kubrick | Adam Juresko Soggettiva Gallery Milano
Foto alternative movie poster Stand by me (Train) | Housebear| Stephen King | Rob Reiner | Soggettiva Gallery Milano

La pubblicazione a livello internazionale dell’ultimo attesissimo romanzo di Stephen King, “Holly” (Sperling & Kupfer), diventa lo spunto per una nuova mostra dedicata al grande scrittore americano.

Foto alternative movie poster Stand by me (Profile) | Derek Eads | Stephen King | Rob Reiner | Soggettiva Gallery Milano

Da Martedì 5 SETTEMBRE 2023 

“STEPHEN KING. THE BEST OF”

Impossibile citare tutti i film che sono stati tratti dai libri di uno dei più importanti e prolifici autori americani. Abbiamo fatto una selezione…ovviamente non esaustiva.

Foto alternative movie poster Il miglio verde (Cubista) | Dominique Byron (The green mile) | Soggettiva Gallery Milano
STAND BY ME – RICORDO DI UNA ESTATE

“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni.” Stand by me di Rob Reiner è un viaggio a ritroso verso quell’età, la memoria di una lunga, avventurosa camminata di 4 dodicenni per due giorni di fine estate del 1959. Da un romanzo del re dell’orrore, Stephen King, un film capace di riportare il difficile addio all’adolescenza. Un miracoloso equilibrio della memoria tra sentimento e avventura. Sarebbe piaciuto a Truffaut.

Una delle scene memorabili è il magico incontro all’alba tra Gordie e il cerbiatto, momento poeticamente incantevole che il ragazzo conserverà segreto nel suo cuore. Non lo racconterà agli amici perché: “Le cose più importanti sono le più difficili da dire“. E questa è l’interpretazione di quell’attimo realizzata da Housebear Design, un piccolo studio nel nord-ovest dell’Arkansas, gestito da Justin Froning che ha fatto della narrazione la sua passione e il raccontare storie attraverso mezzi visivi (qualunque essi siano) il suo lavoro.

Foto alternative movie poster de Il miglio verde (The green mile) | Stephen King
IL MIGLIO VERDE

“Sono stanco, capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia. Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo?”  John Coffey “Il Gigante Buono” ne Il Miglio Verde

Il film è tratto da uno dei più celeberrimi romanzi di Stephen King, The Green Mile. King pubblicò la storia nel 1997 in 6 puntate, ricordando lo stile di Charles Dickens. Il regista Frank Darabont dovette quindi riunire tutto in un singolo copione e questa non fu un’impresa facile. Infatti lo stesso Stephen King sostenne di non invidiare Darabont perchè riunire tutto in un unico solo copione non era alquanto facile.

Il topo soprannominato Mr. Jingles non era un animale qualsiasi. Infatti fu selezionato fra più di 30 topi addestrati! Il piccolo topo è ormai una figura molto famosa nell’immaginario cinematografico, tanto che ha diverse pagine su Facebook a lui dedicate!

Dominique Byron, che ha realizzato quest’opera, è una illustratrice e grafica di Manchester. Esperta e appassionata di Cinema, adora utilizzare colori audaci e forme geometriche con una particolare predilezione nei confronti dell’architettura.

Foto alternative movie poster Christine (red) | Mike Lucido | John Carpenter |b Soggettiva Gallery Milano
CHRISTINE – LA MACCHINA INFERNALE

Stephen King aveva annunciato la produzione di quello che sarà il remake di Christine: la macchina infernale, pellicola cult del 1983 adattata dal suo omonimo romanzo dal regista John Carpenter. La vicenda ruota attorno a un timido adolescente che inizia a sistemare una Plymouth Fury del ’58, scoprendo che l’attività lo aiuta a farlo uscire dal suo guscio. Le cose si faranno però molte pericolose quando scoprirà che l’auto ha una propria mente malvagia. Una delle storie più famose e iconiche degli anni ’80 di King, che ha segnato e raccontato un’epoca. 

La realizzazione di questo lavoro è di Mike Lucido, artista, fotografo, operatore video, grafico e illustratore del Nevada. Non poteva non divertirsi a reinterpretare questo Stra-Cult.

Foto alternative movie poster IT (boat) Casey Callender | Stephen King | Soggettiva Gallery Milano
IT

Pennywise è senza dubbio il pagliaccio horror più POP di sempre! La terribile sequenza in cui il piccolo Georgie, all’inseguimento della sua barchetta di carta, sta per infilare la mano nel tombino in cui si cela vorace il clown danzante è una delle scene più note e rimaste impresse nella memoria di chi ha letto il romanzo, di chi ha visto la miniserie TV del 1990 con Tim Curry e di chi ha gustato l’ultima e più esplicita versione arrivata al cinema.

L’omonimo romanzo di King, fu pubblicato per la prima volta nel 1986, diventando immediatamente un classico della letteratura. A tutt’oggi è considerato uno dei migliori e più autorevoli lavori dell’incontrastato maestro dell’horror. Un romanzo che da decenni terrorizza generazioni di lettori.

Casey Callender è l’illustratore Texano (famoso per le sue collaborazioni per il cinema con Blizzard Entertainment, Marvel Entertainment e Warner Bros) che ha materializzato con la sua opera quella indimenticabile immagine.

Foto alternative movie poster Misery non deve morire (Portrait) | Barred Chapman | Stephen King | Soggettiva Gallery Milano
Foto di "Shining Christmas", alternative movie poster di Shining regia di Stanley Kubrick | Veronica Chessa | Soggettiva Gallery
KINGVERSE
Come molti sanno, ci sono molte connessioni che collegano le opere di King andando a formare un vero e proprio Kingverse. Misery è il primo lungometraggio prodotto dalla casa di produzione di Reiner, la Castle Rock. Castle Rock è il paesino in cui è ambientato Stand by me e altri racconti di King. Paul Sheldon era amico di infanzia di Eddie Kaspbrak che si era trasferito a Boston dopo gli eventi di It. Misery è ambientato nella cittadina immaginaria di Sidewinder, vicino all’ Overlook Hotel, l’ambientazione di Shining. Dick Halloran, il cuoco dell’Overlook Hotel, aveva prestato servizio nell’esercito insieme al padre di Mike Hanlon, un altro membro del club dei perdenti di It. In Misery, Annie porta una macchina da scrivere modello Royal 10. Stephen King ne aveva una identica, e proprio come nel film, entrambe avevano il tasto “N” difettoso. Nel romanzo anche le lettere “T” ed “E” erano malfunzionanti. Entrambe sono le due lettere più comuni nella lingua inglese, questo rendeva il lavoro di Paul molto più arduo. In più, il battere compulsivo sulla tastiera, che rimanda un po’ al Jack Torrance di Shining offre allo spettatore un elemento di frustrazione in più e lo aiuta a calare nello stato d’animo del protagonista.
Foto alternative movie poster Misery non deve morire (Hammer) | Jack Gregory | Stephen King | Soggettiva Gallery Milano
MISERY NON DEVE MORIRE

Originariamente, nel romanzo di King, Annie recide uno dei piedi di Paul Sheldon con un’ascia: Goldman ha adorato la scena e ha lottato perché fosse inclusa anche nel film, ma il regista Reiner ha insistito affinché fosse cambiata, utilizzando un martello, in modo che lei gli rompesse solo le caviglie, “per non rendere tutto troppo cruento”. Però Goldman successivamente ha scritto che questa era stata la decisione giusta, poiché la rappresentazione visiva di un’amputazione avrebbe indotto il pubblico a odiare Annie invece che prenderla in simpatia per la sua follia.

Ovviamente Misery non poteva non entrare tra i soggetti immaginati e illustrati dai Van Orton , in quello che è un vero e proprio tributo all’immaginario ludico e cinematografico degli ultimi decenni.
Un’arte influenzata dalla cultura pop statunitense quella dei gemelli  Van Orton che hanno esordito reinterpretando le icone dei film cult degli anni ’80.

Anche per Jack Gregory la chiave della sua carriera come grafico, illustratore e fumettista sono i film e la televisione che lo hanno portato a realizzare bellissimi alternative movie poster. 

Foto alternative movie poster Misery non deve morire (Bed) | Van Orton | Stephen King | Soggettiva Gallery Milano
Alternative movie poster Shining (Door) | Max Dalton | Stanley Kubrick | Soggettiva Gallery Milano
SHINING

La famosa scena in cui Jack Torrance impazzisce si esplica nel momento durante il quale sfonda la porta del bagno con un’ascia e si affaccia pronunciando la fatidica frase “…sono il lupo cattivo!” – nell’originale “Here’s Johnny!“. Il riferimento è il Tonight Show (uno show televisivo americano che dura fino ad oggi) condotto da Johnny Carson, storico conduttore e showman americano che ha seguito lo show fino al 1992. La frase pronunciata dal protagonista, diventa virale in seguito ed interpretata magistralmente dal buon Jack Nicholson, richiama proprio il tormentone con cui Carson veniva presentato ed introdotto ad ogni puntata. Jack, del resto, è diminutivo di  Jonathan, e da qui nasce l’idea e pure l’ironia utilizzata da Max Dalton (illustratore, pittore e musicista e scrittore occasionale) nel immortalare la scena con la sua opera.

INFORMAZIONI AL PUBBLICO

Foto alternative movie poster del film Shining (Blood Variant) regia di Stanley Kubrick | Adam Juresko Soggettiva Gallery Milano

SOGGETTIVA GALLERY

Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano

3357722437 – 3458463222

info@soggettivagallery.com 

www.soggettivagallery.com 

Orari di apertura:

Da martedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.30 / Dalle 16.00 alle 19.30

CHRIS BRAKE

Prima di passare al cinema, Chris ha lavorato come illustratore, esponendo spesso nelle rinomate gallerie d’arte della cultura pop di Los Angeles “Hero Complex Gallery” e “Gallery 1988”, producendo opere d’arte ufficiali per 20th Century Fox, Joss Whedon, Joe Dante e Roger Corman. Successivamente ha lavorato come assistente del dipartimento artistico per clienti come Virgin Media, Now TV, Little Mix e Jamie T. Il suo primo cortometraggio “Nest” è stato semifinalista al “Berlin Student Film Festival”, dove è stato nominato per il Premio della Giuria. 

Before moving on to film, Chris worked as an illustrator, often exhibiting in the renowned Los Angeles pop culture art galleries “Hero Complex Gallery” and “Gallery 1988”, producing official artwork for 20th Century Fox, Joss Whedon, Joe Dante and Roger Corman. He later worked as an assistant in the art department for clients such as Virgin Media, Now TV, Little Mix and Jamie T. His first short film “Nest” was a semifinalist at the “Berlin Student Film Festival”, where he was nominated for the Jury Prize.

STEPHEN LUROS HOLLIDAY

Da ragazzo Steven era un fan dei fumetti. Ha iniziato prendendo lezioni di illustrazione del fumetto presso la Heron Art School di Indianapolis. Fu solo al college presso la School Of The Art Institute di Chicago che scoprì il suo amore per la serigrafia. Ha disegnato di tutto, dalla fan art, alle stampe dei film con licenza ufficiale, ai poster per i concerti.  Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre collettive dedicate a vari temi cinematografici.

As a boy Steven was a fan of comics. He started by taking comic illustration classes at the Heron Art School in Indianapolis. It was only in college at the School Of The Art Institute in Chicago that he discovered his love for screen printing. He’s drawn everything from fan art, to prints of officially licensed films, to concert posters. His work has been exhibited in several collective exhibitions dedicated to various film topics. 

MAX DALTON

Max Dalton, illustratore, pittore e musicista e scrittore occasionale. Crea spesso illustrazioni per poster, libri, riviste, giornali, pubblicità e prodotti.Ha partecipato a molte mostre collettive e personali a New York, San Francisco, Los Angeles, Arizona, Parigi, Seoul e altro ancora. Il suo lavoro è apparso in molte riviste come The New Yorker, Monocle e O, The Oprah Magazine.

Max Dalton is an illustrator, painter, musician and writer. He often designs for posters, books, magazines, newspapers, advertisements and products. He has participated in many group and solo shows in New York, San Francisco, Los Angeles, Paris, Seoul and elsewhere. His work has appeared in magazines such as The New Yorker, Monocle and O, The Oprah Magazine.

OLIVIER COURBET

Olivier Courbet è un creativo multidisciplinare francese con sede a Los Angeles, California. Lavora con marchi, agenzie, studi cinematografici e startup di tutto il mondo tra cui Dreamworks, Paramount, Disney, Mattel, Will.I.AM e NBA. Ha vinto numerosi premi e il suo lavoro è stato descritto in vari libri e pubblicazioni di design tra cui Computer Arts, Logology, SXSW.

Olivier Courbet is a multidisciplinary French creative artist based in Los Angeles, California. He works with brands, agencies, film studios and start-ups around the world including Dreamworks, Paramount, Disney, Mattel, Will.I.AM and NBA. He has won numerous awards and his work has been featured in various books and design publications including Computer Arts, Logology, SXSW.

LAN LAWSON

Nan Lawson è un’artista e illustratrice con sede a Los Angeles. Si è laureata in regia cinematografica alla Syracuse University, ma dopo la laurea ha perseguito la sua passione per l’illustrazione. Ora ha unito il suo amore per il cinema e l’arte per dedicarsi alla cultura pop e alla locandina. Lavora nell’editoria e nell’industria dell’intrattenimento; crea libri illustrati e copertine di libri, oltre a opere d’arte e manifesti per film e televisione.

Ha lavorato con clienti tra cui Harper Collins, Audible, Random House, Hachette, Amblin Entertainment e Warner Bros.