Soggettiva Gallery presenta dal 2 ottobre (fino al 3 novembre) “Pazzi di Cinema – Folie a Ciné”, tributo ai più famosi “bordeline” della storia del cinema, in concomitanza con l’uscita al cinema di “Joker – Folie à Deux” secondo e atteso capitolo della saga diretta da Todd Philips e interpretata dagli istrionici Joaquin Phoenix e Lady Gaga. La mostra ripercorre alcune dei personaggi “fuori di testa” che più hanno impressionato gli amanti della settima arte: figure temute o non accettate dalla società che, grazie alla loro condizione di emarginati, sono in grado di rispecchiare le deformazioni di chi si considera “normale”.
La mostra esplora le più intriganti e insolite sfumature della mente umana attraverso personaggi eccentrici, strampalati, strambi, squilibrati, un pò “pazzerelli” insomma, ognuno a suo modo “speciale”. Dalla follia che deriva dall’isolamento sociale si passa a quella che può indurre la psiche umana a sdoppiarsi; dallo squilibrio del cinema folk horror a quello tipico del sogno e dell’allucinazione; dalla pazzia che sfiora l’ossessione amorosa a quella non così dissimile dall’infatuazione che i serial killer provano per loro vittime; dall’irrazionalità che il cinema evidenzia nella società contemporanea a quella che contraddistingue la nostra paura del male; dal deliro che la sete di vendetta può instillare nella mente umana a quello all’instabilità che può essere provocata da una percezione distorta di noi stessi e della realtà che ci circonda…insomma Pazzi di Cinema non si diventa…ci si nasce.
FOLIE À CINÉ
Dal 2 ottobre Soggettiva Gallery presenta la mostra “Pazzi di Cinema – Folie à Ciné”, selezione di Alternative Movie Poster dedicati ai personaggi più complessi, disturbati e affascinanti mai concepiti dalla settima arte, in concomitanza con l’uscita dell’atteso “Joker – Folie à Deux” diretto da Todd Philips che vedrà duettare Joaquin Phoenix e Lady Gaga. Le opere, di artisti internazionali, propongono una riflessione sulle figure folli e bordeline che il cinema ha raccontato.
In esposizione personaggi che, emarginati dalla società, sono costretti a reagire compiendo gesti estremi e, per molti versi, folli. In primis Joker. La designer dell’Oregon Dakota Randall dedica tre sfolgoranti ritratti a tre grandi attori che hanno vestito i panni dell’antagonista di Batman: Jack Nicholson, Heath Ledger e Joaquin Phoenix. E l’indimenticabile Joker di Heath Ledger è al centro dei lavori di Anthony Jensen e Vance Kelly – che hanno catturato la disarmante imprevedibilità del personaggio – mentre Christopher Conner rappresenta l’inquietante allegria incarnata da Joaquin Phoenix. La mostra include altre figure “a parte” come l’angosciante Norman Bates di Psyco, il “minaccioso” Edward mani di forbici e il destabilizzante Jack Nance di Eraserhead.
LASCIA O RADDOPPIA + FOLK LOVERS
In certi casi, la realtà mette talmente alla prova la psiche dei personaggi da provocare uno sdoppiamento o, in altri, alla sovrapposizione di due personalità separate in un unicum inscindibile: appartengono al primo insieme, tra gli altri, Twin Peaks e tre straordinari classici come Il Dottor Jekyll e Mr. Hyde, Shining e Velluto Blu; si può ricondurre invece alla seconda categoria una pietra miliare come Persona resa unica dal rapporto simbiotico tra le perturbanti Bibi Andersson e Liv Ullmann.
Le ambientazioni folk caratterizzano le pellicole di un regista cult come Robert Eggers: ai suoi film The Witch e The Lighthouse fanno riferimento le stampe, rispettivamente, della visual artist californiana Carrie Anne Hudson, la quale gioca con l’immaginario demoniaco del film, e dell’artista francese Fredlobo Lopez, che realizza un ritratto iperrealista di Robert Pattinson e Willem Dafoe. Dall’altro due lungometraggi dalle ambientazioni nord-europee come Lamb e Midsommar, a cui si sono ispirati il graphic designer statunitense Maxwell Joseph Hargreaves e da Garbhan Grant.
I SOGNI SON DESIDERI
Un’altra tematica affrontata dagli Alternative Movie Poster selezionati è quella del sogno: rivoluzionari il film d’animazione Paprika, reinterpretato in chiave onirica da Vincent Aseo, e Inception, di Javier Vera Lainez, con una quadrilogia di opere ispirate ai volti e agli oggetti chiave del film di Christopher Nolan. Un’ulteriore allucinazione collettiva come Fight Club è il punto di partenza di due rappresentazioni graffianti come quelle di Raj Khatri e Adam Rabalais. Non da meno le visioni indotte dagli stupefacenti assunti da Johnny Depp in Paura e Delirio a Las Vegas, alla base del lavoro realizzato da Ricardo Diseño, o le atmosfere paranormali di De Palma in Fury, nellll’illustrazione di Chris Malbon; o le allucinazioni de Il pasto nudo che si ritrovano nel manifesto che Nick Charge dedica al film di David Cronenberg.
Tra desiderio e ossessione i poster ispirati a film dove l’amore e l’ambizione assumono tratti disturbanti: tra le opere il Drive, che Javier Maria Lainez ripropone la figura di Ryan Gosling con un martello, simbolo dell’amore protettivo e violento da lui incarnato, e Memento, il cui inestricabile circolo di sofferenza è perfettamente sintetizzato da Adam Rabalais con la rappresentazione delle braccia che si tatuano a vicenda. Infine l’attrazione che il musicista deforme del classico Il fantasma dell’Opera prova per una giovane cantante lirica da vita alla fantasmatica opera delle Balbusso Twins.
THE SOCIAL KILLER
Difficile stabilire quali principi (ir)razionali possano governare la mente deviata di un serial killer: i lavori esposti rappresentano tra i più spaventosi individui mai apparsi in un film, in grado di dare il via a prolifiche saghe cinematografiche: è il caso di Venerdì 13 e Halloween, da cui Matt Ritchie prende spunto per due mortifere quanto affascinanti illustrazioni. Non si può non citare il più iconico e terrificante degli assassini, l’Hannibal Lecter di Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti: a lui, al temibile Buffalo Bill e alla combattuta agente Clarice Sterling (Jodie Foster) si ispirano le sconcertanti opere di Shelby Hohl, Yvan Quinet e Greg Ruth.
Non mancano gli Alternative Movie Poster di film a metà tra la distopia e la critica sociale, in cui gli eventi traumatici rappresentati fanno da specchio a una società profondamente malata: ne fanno parte film come Arancia meccanica – la devastante carica distruttiva del drugo Alex DeLarge è concentrata in una piccola quanto raffinata stampa di Max Dalton –, The Truman Show – la meschina messinscena televisiva di cui è vittima l’ignaro Jim Carrey è traslata da Josh Seth Blake in un lavoro carico di ironia – e Scappa – Get Out, critica al razzismo insito nella società americana che viene riproposta nell’intensa creazione di Garbhan Grant.
VENDETTE RAVVICINATE DEL TERZO TIPO
Varcando i confini del reale e addentrandosi nei territori dell’extra-sensoriale, sono imprescindibili alcuni lavori che re-immaginano il maligno secondo le diverse personificazioni compiute dalla settima arte: da quelle più diaboliche tipiche de L’esorcista – nel cui oscuro immaginario ci invita ad entrare il poster di Rich Davies – e di Suspiria – a cui si rifà il caleidoscopio lavoro realizzato da Adam Juresko – a quelle più sperimentali evocate da Frankenstein e, in chiave decisamente più ironica, da Frankenstein Jr., a cui si sono ispirati rispettivamente Chris Walker e Conor Langton.
La vendetta, uno dei sentimenti più folli e al tempo stesso più umani mai raffigurati sul grande schermo. Tra i revenge movie in mostra, un cult come Kill Bill – protagonista della creazione di Craig Drake un’inarrestabile Uma Thurman armata di katana –, una pietra miliare del cinema d’azione come Oldboy – riproposto in un’elettrico scontro a colpi di martello e pugnale da Dan Mumford – e una rock opera come Il fantasma del palcoscenico, rivisto da Shelby Hohl in chiave rock’n’roll.
RICOMINCIO DA ME
Infine, una serie di personaggi fuori dagli schemi: dal Drugo de Il grande Lebowski – immortalato da Malone in una citazione dell’onirica scena della pista da bowling nello spazio – a Uma Thurman nei panni della “sballata” Mia Wallace in Pulp Fiction, ripresa da Adam Juresko; dalla tenebrosa Mercoledì di Tim Burton, rivista dal poster di Duke Duel, alla malinconica Margot ne I Tenenbaum, a cui Shannon Bonnatakis dedica uno struggente primo piano. Fino allo sbalestrato Bill Murray in Ricomincio da capo, a cui Matthew Rabalais dedica un ironico ritratto.
Tutte le opere esposte in mostra sono in vendita.
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222 – 3342378116
Orari di apertura:
lunedì: 15.45 – 19.45
da martedì a venerdì: 10 – 13.30 / 15.45 – 19.45
sabato e domenica: 10.30 – 13.30 / 15.45 – 19.45