Soggettiva Gallery presenta dal 5 al 30 novembre “Cinebestiario…cani, gatti &Co”, tributo ai più famosi animali della storia del cinema. La mostra è dedicata ad alcune delle “bestie” più iconiche della settima arte, compagni di viaggio dei protagonisti dei film nelle loro avventure più sregolate e adrenaliniche.
Sulla scorta dei bestiari medievali, raccolte enciclopediche di creature reali e magiche, la mostra esplora il ruolo degli animali nella cinematografia di diversi quanto fondamentali registi, sottolineando il rapporto quasi simbiotico che viene a crearsi tra le figure umane e i loro compagni “a quattro zampe”. Il nucleo centrale dell’esposizione raccoglie una selezione di opere dell’illustratore statunitense Evanimal (Evan Yarbrough), una collezione di raffinati “frame” che compongono un “bestiario cinematografico”.
In particolare la rassegna si concentra sul genere fantascientifico e quello “del brivido”, dedicando un focus ad alcuni maestri del cinema mondiale che per i loro film hanno preso ispirazione dal mondo animale. Non potevano mancare le pellicole hollywoodiane, firmate da Quentin Tarantino (Le iene), Martin Scorsese (il gufo di Killers of the Flower ;oon), i Fratelli Coen (Il Grinta), ma sopratutto Tim Burton (Batman, Catwoman, Sleepy Hollow, Beetlejuice) e Wes Anderson (Le avventure acquatiche di Steve Zissou, L’isola dei cani); il Sol Levante è invece rappresentato da un gigante come il due volte Premio Oscar Hayao Miyazaki (La città incantata, Il ragazzo e l’airone, Ponyo , Il mio vicino Totoro).
EVANIMAL E I SUOI RITRATTI BESTIALI
Il focus di questa esposizione sono le 20 tavole di Evan Yarbrough (in arte Evanimal). L’artista e illustratore, con un background in Storia delle Belle Arti e attive collaborazioni con riviste, case editrici, brand noti e importanti gallerie, ha coniugato la sua passione per l’arte e il cinema in una serie di opere che celebrano i leggendari animali protagonisti di alcuni dei film più iconici della storia. La mostra, attraverso il suo “Cinebestiario” retro, trasforma i ritratti degli animali in piccole quanto vivaci e suggestive opere d’arte, restituendo l’atmosfera e l’emozione dei film che li hanno resi celebri: dal cane “Einstein” di Ritorno al futuro, primo quadrupede a sperimentare il viaggio spazio-temporale, al polpo di Old Boy di Park Chan-wook, vittima di un cruento pasto da parte del rancoroso protagonista; dall’irresistibile carlino “Frank” di Men in Black al fiero esemplare di lupo che fa da simbolo alla gloriosa casata Stark ne Il trono di spade; dal feroce felino “Jonsey”, protagonista di Alien, al dolcissimo Max del natalizio Il Grinch; dalla marmotta nell’incubo vissuto dal meteorologo interpretato da Bill Murray in Ricomincio da capo all’entità ectoplasmatica “Slimer” di Ghostbuster; dal malefico “Stripe” de I Gremlins al maialino Babe.
IL FUTURO DEL REGNO ANIMALE
Tra i generi che più si sono concentrati a immaginare il futuro a cui potrebbe andare incontro l’umanità (e con lei il mondo degli animali) è la fantascienza. In tal senso un vero e proprio capostipite come 2001: Odissea nello spazio, rivisto da Max Dalton con un’immagine che mette in relazione la Terra con il resto dell’universo, ritrae la storia del genere umano fin dalle origini con la potentissima scena d’apertura e di chiusura con protagonista un gruppo di scimmie. L’antenato dell’uomo è al centro di altre due pellicole presenti in mostra: da un lato l’apocalittico Il pianeta delle scimmie, reinterpretato dai lavori di Anthony Petrie, Mark Borgions e dallo stesso Dalton che, da un punto di vista rispettivamente geografico, dinamico e ritrattistico, ci parlano della società di scimmie che ha preso il sopravvento sulla terra; dall’altro L’esercito delle 12 scimmie, profetica pellicola in cui l’uomo deve misurarsi con un letale virusm, ritratto da Max Dalton con un pittoresco zoo a cielo aperto dove si nascondono le 12 scimmie. Le stesse sconvolgenti atmosfere contraddistinguono Annientamento di Alex Garland, da cui ha preso spunto la caleidoscopica opera di Anna Ferrara che mescola lo slancio vitale della natura e degli animali col presentimento di calamità. Dalle azioni sconsiderate dell’uomo nasce infine una creatura cult come Godzilla, da cui sono nate raffinate illustrazioni in stile giapponese realizzate da Jed Henry e da Francesco Casolari.
ANIMALI DA PAURA
Il legame con il regno animale è tanto più forte quando si parla del genere “del brivido”, dove spesso il riferimento a creature di varia natura è presente nel titolo stesso dei film: basti pensare a Lo squalo di Spielberg, La mosca di Cronenberg e Gli uccelli di Hitchcock, tre pietre miliari rievocate da Adam Juresko. Altre due pellicole leggendarie come L’uomo lupo e Il silenzio degli innocenti sono stati rivisti da Nicolas Delort e da Greg Ruth: se il primo sfrutta la tecnica dell’incisione per realizzare un’opera dove la mutazione del protagonista è incorniciata in un contesto gotico fatto di nebbia e chiari di luna piena, il secondo adotta un’impostazione frontale che esalta la performance di Jodie Foster, circondata da un nugolo di falene che rimandando alla spaventosa trama del film.
GLI ANIMALI FANTASTICI DI TIM BURTON, WES ANDERSON E HAYAO MIYAZAKI
I grandi autori hanno sempre visto nell’istinto animale una fondamentale fonte di ispirazione. Tim Burton, per esempio, ha da sempre messo in scena creature di ogni tipo e natura, prendendo spunto dalla realtà, plasmandola in base alle suggestioni del suo genio creativo. Basti pensare alla sua fumettistica interpretazione di Batman e Catwoman – rivisti da Steven Luros Holliday – nei film dedicati alle imprese dell’uomo-pipistrello, fino al diabolico destriero de I mister di Sleepy Hollow – illustrato sagacemente da Chris Koehler – o alla mucca di cui si serve Beetlejuice per pubblicizzare i suoi servizi di “bio esorcismo”. Lo stesso Wes Anderson ha messo sempre più al centro del proprio universo gli animali, in particolare nelle sue inimitabili pellicole d’animazione in stop-motion: dal suggestivo squalo-giaguaro di Le avventure acquatiche di Steve Zissou o L’isola dei cani, culmine della riflessione del regista texano sul rapporto spesso distorto che l’uomo ha con gli altri esseri viventi. Anche un colosso come Hayao Miyazaki, che da sempre ha fatto dell’armonia utopica tra esseri umani, macchine e natura uno dei punti cardine della propria poetica, è presente in mostra con poster che omaggiano alcuni delle sue creazioni più rappresentative: due film vincitori di Premio Oscar come Il ragazzo e l’airone e La città incantata sono il punto di partenza per le avvincenti rappresentazioni di Matteo Costa e Anna Ferrara; l’illustratrice italiana ha dedicato un ulteriore lavoro dal sapore favolistico a Ponyo sulla scogliera.
…E PER FINIRE “DOLCETTO O SCHERZETTO?”🎃
A fine ottobre Soggettiva Gallery celebra Halloween con una selezione di tre alternative movie poster dedicati a una delle saghe più iconiche del genere horror. Gli spettatori potranno ammirare l’Halloween di Melvin Mago, caratterizzato da tonalità autunnali e un tocco vagamente retro; il poster di Matt Ritchie, dove la maschera di Michael Myers si trasforma in un affascinante pattern per carta da parati; e infine, l’interpretazione notturna e magrittiana realizzata da Dan Mumford. Un appuntamento imperdibile per gli amanti del cinema e del brivido!
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
SOGGETTIVA GALLERY
Via Pasquale Sottocorno 5/A, 20122 Milano
3357722437 – 3458463222 – 3342378116
Orari di apertura:
lunedì: 15.45 – 19.45
da martedì a venerdì: 10 – 13.30 / 15.45 – 19.45
sabato e domenica: 10.30 – 13.30 / 15.45 – 19.45